Difficile pensare al campionato, e alla trasferta, storica, all’Olimpico di Torino in programma sabato. In casa Juve Stabia, il giorno dopo la penalizzazione di cinque punti, a tener banco è sempre la sentenza della Commissione disciplinare, ma anche la squalifica, per tre anni di Roberto Amodio. Ed è proprio l’ex capitano, direttore sportivo, direttore generale, e amministratore unico della Juve Stabia a cercare di chiarire la sua posizione:
«Io non ho mai truccato una partita e la scelta di dimettermi da amministratore dei giorni scorsi era dettata soprattutto dalla ferma volontà di difendermi in tutte le sedi possibili, senza per questo mettere in difficoltà la società. È importante che alcuni punti siano chiariti, io sono una persona pulita, e devo farlo per rispetto della mia famiglia, dei miei figli che devono continuare a camminare a testa alta».
È deluso, amareggiato, Amodio, mai avrebbe immaginato un epilogo simile per la sua carriera da dirigente, soprattutto alla guida della sua Juve Stabia:
«Società che ringrazierò sempre per la fiducia».
Tre i nodi da sciogliere, nell’appello, anche alla luce di quanto scritto dalla Disciplinare nelle motivazioni della sentenza. In primis la questione dei 25mila euro che, stando a quanto scritto nel dispositivo, Amodio avrebbe dovuto fornire per alterare il derby col Sorrento, quindi i rapporti con alcuni dei personaggi dell’inchiesta:
«Avallone e Scannapieco, nelle intercettazioni, parlano tra di loro, ma non c’è nessuna trascrizione nella quale io parli di quei soldi. E poi lo stesso Biancone ha ribadito di aver millantato, ma la sua dichiarazione non è stata presa in considerazione. In vita mia non ho mai scommesso, e con loro due parlavo perché li conoscevo come tifosi della Juve Stabia. Solo dopo il deferimento sono venuto a conoscenza della loro attività».
Andrà avanti, dunque, Amodio, come la Juve Stabia, per cercare di dimostrare l’ estraneità ai fatti:
«Non c’è dubbio. Perché io so di essere innocente».
Intanto, facendo propria la richiesta del Comitato per lo scudetto allo Stabia, l’Amministrazione Bobbio ha approvato all’unanimità la richiesta di riconoscimento del titolo del 1945. In quell’anno di guerra furono disputati due campionati: uno al Nord, che vide trionfare lo Spezia, e uno al Sud, che vide lo Stabia sul gradino più alto. Lo Spezia ha ottenuto l’assegnazione, formale, del titolo dell’Italia del Nord. L’Amministrazione chiederà ufficialmente alla Figc l’assegnazione del titolo dell’Italia del Sud.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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