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ANTEPRIMA – Mirrorfootball: Ecco come si ferma il Napoli

Il portale britannico analizza con occhio interessato, e allo stesso tempo lievemente ironico, la parabola del Napoli dalla sue ceneri alla sua ascesa alle alte sfere dell’Olimpo calcistico, mostrando con dovizia di particolari pregi e difetti dell’undici di Mazzarri. La traduzione integrale dell’articolo per i lettori di Iamnaples.it :

 

Racchiude tutta la passione ed il successo dell’ archetipo di una squadra di calcio del Sud, l’ascesa del Napoli nelle alte sfere della serie A è molto vicino a quello che si dice una favola

Effettivamente è il sogno romantico di un presidente di ricatturare la grande storia di un club, riuscendoci e permettendo ai tifosi più appassionati di sognare sul serio.

La qualificazione alla Champions League è già di per sé un’impresa per una squadra che ha sperimentato il fallimento e il campionato di Serie C solamente 7 anni fa. Promozione dopo promozione, la lungimiranza di un eccellente Direttore Sportivo, un bel po’ di soldini ed un buon allenatore in seguito, ed ecco che il Napoli lotta per lo Scudetto e si fa notare nella competizione della massima serie calcistica, avendo speso più di 57 milioni di sterline solo quest’estate.

Come squadra il Napoli può offrire immense talento in ogni area di gioco. Morgan De Sanctis è un portiere solido, noto per la sua abilità a tenere la rete inviolata, dietro difensori aggressivi e d’esperienza. In avanti, con Marek Hamsik il Napoli possiede uno dei centrocampisti più finemente creativi e recentemente  ha acquistato l’internazionale svizzero Gökan Inler  che può creare gioco ma anche portar palla, nell’idea di andare a sopperire alle debolezze della stagione scorsa.

Comunque è in attacco che il Napoli possiede I suoi talenti più validi. Mentre tutto il mondo ammirava il goleador dei record Edinson Cavani, ecco la vera gemma dell’attacco: Ezequiel Lavezzi, argentino, creativo, che molti ritengono essere la ragione del successo offensivo della squadra.

Come squadra i “Partenopei” giocano per vincere e normalmente schierano un 3-4-2-1 che si è dimostrato piuttosto offensivo di natura. Avendo giocato con una difesa a tre anche prima dell’arrivo di Walter Mazzarri, l’undici si è abituato alla tattica e mostra fluidità e padronanza nei movimenti con disciplina nelle posizioni come chiave di successo.

La sua tattica inizia generalmente sulle fasce con i laterali Christian Maggio e Andrea Dossena che creano la maggior parte delle preoccupazioni agli avversari con le loro predatorie sgroppate in avanti. Sulla trequarti a Mazzarri piace schierare due giocatori dietro la linea centrale ed entrambi hanno il compito di servire il gioco e attirare i difensori per creare una difesa stretta lasciando molto spazio ai loro laterali per scendere fino il fondo e crossare al centro.

In difesa i laterali abitualmente tornano indietro per creare una difesa di 5 uomini con i centrocampisti centrali pronti ad andare in profondità e restringere ogni spazio.

Con Mazzarri il Napoli possiede un allenatore votato all’attacco, coraggioso nel suo approccio alla tattica. Contro la Lazio la stagione scorsa, la squadra ha giocato con 5 attaccanti in campo negli ultimissimi minuti del match e si è assicurata una vittoria e le scommesse sono anche state ben pagate visto che ha recuperato un doppio svantaggio vincendo alla fine per 4-3. Contro  il Cesena sabato scorso Mazzarri con coraggio ha tolto un difensore rimpiazzandolo con un attaccante e ponendo il sigillo vittorioso per 3-1 nella prima partita della stagione.

Tuttavia le scelte di Mazzarri non sempre pagano e la ricerca costante del gol da parte del Napoli lo rende vulnerabile alle ripartenze veloci poiché lascia molti buchi difensivi. Basta guardare alla partita contro l’Udinese lo scorso campionato. Disputata nel gran calderone della passione che è lo Stadio S.Paolo, un’Udinese, pur mancante di Alexis Sanchez e Antonio Di Natale superò e surclassò il Napoli in quanto ne limitò i movimenti, sfruttando il ritmo delle sue ali per rilanciare il suo veloce contropiede.

Avendo vanificato tutte le sostituzioni  di Mazzarri, Francesco Guidolin, allenatore dell’Udinese – tenuto in grande considerazione per la sua competenza tattica – ha saputo esattamente come fermare il Napoli e Roberto Mancini spera di poter fare lo stesso.

Soprattutto il City deve assolutamente guardarsi le fasce laterali per fermare le ali del Napoli dallo scorrazzare avanti e indietro. Tarpargli le ali alla radice li obbligherà ad adeguarsi. In secondo luogo è vulnerabile al pressing alto sulle fasce. Con una costante pressione soffriranno e arretreranno mentre i laterali che si propongono in avanti causeranno molti problemi quando questi cercheranno di riallinearsi in difesa. In più, parole di Mazzarri: “Dobbiamo essere più concentrati sulle palle inattive ed evitare i blocchi creati dai nostri avversari.”

L’allenatore avrà anche bisogno di considerare che Mancini probabilmente giocherà con un attaccante unico centrale in un 4-4-1-1. Le difese che giocano a tre storicamente soffrono un solo attaccante e dunque sarà interessante vedere come gli “Azzurri” cercheranno di ovviare al problema.

Ciononostante il Napoli rappresenterà comunque una sfida mercoledì sera in quanto è una delle squadre più orgogliose e che gioca un tipo di calcio potente e d’attacco. E in ogni caso una  vittoria è davvero proibitiva in un girone che è stato definito “Il gruppo della morte”.

Fonte: Mirror.co.uk

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La Redazione

M.V.

 

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