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ANTEPRIMA – Spox.com: “Kroos mette le ali”

Il lungo articolo del portale elvetico dedicato al centrocampista del Bayern Monaco: Al suo 5 anno da professionista, Toni Kroos ha finalmente raggiunto la sua consacrazione. E d’altro canto non dobbiamo dimenticare che il ragazzo, nonostante la sua esperienza, ha solamente 21 anni, ancora con grandi potenzialità da sviluppare. E che succederà quando poi Arjen Robben sarà di nuovo disponibile e in forma? La traduzione integrale per Iamnaples.it:

Perfezione tecnica, ecco come Matthias Sammer, direttore sportivo della Federazione Calcio Tedesca si è espresso nei riguardi di Kroos che martedì sera ha freddamente insaccato quella palla ballonzolante nella porta del Napoli, dopo aver intuitivamente sfruttato lo spazio tra i due difensori avversari.

“Kroos dispone di capacità straordinarie. – Si entusiasma Sammer su Sky. Ha la personalità di un leader. Le ha proprio in dotazione.”

E sappiamo che Sammer non è proprio il tipo da dispensare complimenti e a maggior ragione quando si tratta di giovani giocatori. Il concetto preferito da Sammer è, infatti, “umiltà”. Almeno il direttore della Federazione Calcistica non canta i suoi inni di lode in solitaria sede. La “lode a Kroos” è effettivamente all’ordine del giorno.  Il paragone di Philipp Lahm con Andres Iniesta solo ai primi di ottobre non era che l’inizio.

Sono totalmente convinto di Toni. Ogni volta che ha giocato il nostro gioco è sempre stato creativo, veloce e forte nel possesso palla – ha dichiarato Joachim Löw, col quale Kroos ha avuto sempre un posto fisso, e che si aggiunge alla lista degli entusiasti per lui. “È un giocatore straordinario, creativo e veloce nel tocco. È uno che passa la palla.” – questa la lode entusiastica di Jupp Heynckes la settimana scorsa che ha giudicato la prestazione di Kroos a  Napoli come “una prelibatezza”.

Più libertà che con van Gaal

Effettivamente non si era mai visto un Kroos in forma così smagliante con la maglia del Bayern. Che il centrocampista nativo di Greifswald sappia ben trattare la palla è risaputo. Fa sembrare facili le cose che in realtà non sono. Stop e possesso per lui sono la stessa cosa, e in entrambi Kroos tiene sempre la testa alta.

E nonostante si prenda spesso delle pause ad effetto durante le partite, il gioco del Bayern in questa stagione ha spesso beneficiato del suo sigillo, non ultimo quello del gol a Napoli.

“Passo dopo passo sono diventato più efficace – ha dichiarato un felicissimo Kroos in un’intervista – nel possesso palla ogni giocatore offensivo dispone con Heynckes di un po’ più di libertà che con van Gaal. Alcuni hanno bisogno di questa libertà, io non me la precludo. E nel complesso, questo fa bene a tutti. Nell’organico di Heyckes sto meravigliosamente bene.” E una cosa che per Heynckes è anche più importante, forse: funziona anche la sintonia con Bastian Schweinsteiger. Kroos: “Ci accordiamo prima della partita su come posizionarci e dove andare. Questo è di sicuro uno dei motivi per i quali ci troviamo così bene.”

Il fardello di un “Talento del secolo”

Alla fine Kroos si sta rivelando come quello che i suoi sostenitori da anni pensavano di lui. Molto prima di Mezut Özil o Mario Götze era la speranza del calcio tedesco. A soli 17 anni, nel 2007 come giovanissimo portiere del Bayern è entrato nella storia come miglior giocatore dei mondiali Under 17. E da sempre lo accompagnano le definizioni “Talento del secolo” o “Futuro n. 10 del Bayern”. E si è dovuto confrontare da subito con le straripanti aspettative nei suoi confronti. “Effettivamente spesso sono state scritte delle cose che per la mia età forse non potevano non essere del tutto giuste.” – ha dichiarato Kroos durante i mondiali del 2010.

Con Heynckes Kroos si è guadagnato un allenatore dalla sua parte, uno che vuole sempre sollecitare il meglio da lui. “Heynckes è l’allenatore giusto per me. Sa quando lodarmi e quando mettermi nelle retrovie. – dice Kroos. Jürgen Klinsmann e  Louis van Gaal, per contro, non sono riusciti a trovare la giusta sintonia con lui, per cui la carriera di Kroos ha risentito anche di un paio di piccole flessioni. (2008, 2010).

Kroos: Non sono più un talento

Con Heynckes è diverso. “Per me Heynckes è stato un colpo di fortuna. È stato il primo allenatore professionista che mi abbia concesso fiducia continuamente. E credo che ne abbiamo profittato entrambi.” – dice Kroos in retrospettiva. Potremmo anche dire che soltanto grazie alla pratica di gioco ordinata da Heynckes in un anno e mezzo al Leverkusen, Kroos ha potuto cambiar pelle come professionista. E non finisce qui. “Non mi vedo più come un talento, ho disputato già oltre 90 incontri  in Bundesliga ed oltre 20 con la Nazionale, ed ora mi appresto a  vivere la mia 5 stagione da professionista.”

Robben, Ribery e Müller più efficaci

Se Kroos vorrà maturare come vero leader nei prossimi anni, dovrà comunque migliorare ulteriormente il suo gioco. E anche se è diventato più efficace, ci sono altri giocatori che sono più partecipi al gol. Arjen Robbens totalizza 1,4 (tra gol e assist) a partita ed è superiore a tutti. Anche Franck Ribery (0,77) e Thomas Müller (0,64) distanziano un po’ Kroos (0,31). Non dobbiamo, inoltre, dimenticare che Kroos attualmente beneficia dell’assenza di Robben. In 13 partite ufficiali su 15 Kroos è stato schierato dal primo minuto – e tuttavia dovrà vedersela con Thomas Müller, una volta che sarà ritornato Arjen Robben.

Un ripiego nella sesta posizione, come con Löw o van Gaal è buono per Heynckes quanto escluso. Anche quando il tecnico dice: “Toni ha imparato a lottare e mordere e a lavorare nel reparto difensivo.” Un 4-1-4-1 come già mostrato dal CT della nazionale, non ci sarebbe per il Bayern, lo ha detto a chiare lettere il tecnico. Kroos dal canto suo ribadisce che ha una propensione “Un pizzico più offensiva.” E dunque emerge nel Bayern solo nella posizione centrale-offensiva, o tutt’al più  sulla sinistra, per sostituire Franck Ribery, dove in passato ha già giocato, sempre con Heynckes, nel Leverkusen. Ed è lo stesso Kroos ad ammetterlo: “Sono preziosissimo per la squadra quando ricevo palla” – anche al centro.

E siamo solo all‘inizio

Nel 1990, quando la Germania vinse i mondiali lui aveva solo 7 mesi. “Prima le carriere cominciavano a 21 anni, adesso invece, a quell’età sei già stabilito. Ho già visto e vissuto tante cose. Eppure sono ancora tanto giovane, spesso se lo dimenticano quando mi giudicano.” Kroos ha solo 21 anni, ha un processo di maturazione in corso ed iniziato già da molto tempo. “Toni migliorerà ancora. Lo mostrano tutte le sue presenze con la maglia della Nazionale. Anche lì ha messo le ali, è già quasi una personalità.” – parole di Heynckes.

E lo stesso Kroos ne è sicuro: “Devo ancora fare tanta strada, siamo solo all’inizio.” E di occasioni per dimostrarlo ce ne sono, deve solo coglierle.

Fonte: http://www.spox.com

clicca qui per leggere l’articolo in lingua originale

La Redazione

Traduzione a cura di Maria Villani

 

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