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AVVERSARIE CHAMPIONS: Villareal impantanato, solo 0-0 contro il Getafe

Acque ancora immobili per il sottomarino

Per dare una scossa a questo avvio di stagione deludente, i gialli di Spagna dovevano cercare il riscatto a Madrid, contro la quarta squadra della capitale: impresa non semplicissima, dato che il Getafe, formazione discreta con un giusto mix di giovani e meno giovani, veniva da tre sfortunate sconfitte in quattro partite e cercava la vittoria in casa per rilanciarsi. Ma nemmeno un avversario proibitivo per il Villareal, che negli anni scorsi ne avrebbe fatto polpette e forse paga il fatto di aver “viziato” i propri tifosi, abituandoli a una sfilza di stagioni esaltanti.

 

Con più di un pensierino alla prossima di Champions che è già di nuovo alle porte, Rossi e compagni hanno provato a ritrovare convinzione in campionato. Se non altro, per acquisire la carica necessaria ad affrontare al meglio la partita “da ultima spiaggia” che li aspetta martedì contro il Manchester di un Balotelli in gran forma (oggi ancora a segno, stavolta in spettacolare rovesciata) e primo in Premier. Fra i madrileni, assente la promessa Pedro León, scaricato da Mourinho e autore di un gran gol prima della sosta, c’è invece l’esperto Güiza, un tempo capocannoniere della Liga e ancora nel giro della nazionale spagnola.

 

Il primo tempo fra Getafe e Villareal è uno 0-0 senza troppo bel calcio e con poche emozioni e si chiude con soli 3 tiri in porta a testa ma nessun’occasione davvero clamorosa. Si ripete il copione fisso delle ultime uscite del “sottomarino”: primissimi minuti a viso aperto, squadre veloci e larghe, assalti da una porta all’altra. Ma, sempre da copione, a farsi davvero pericoloso per primo è il team opposto al Villareal: Güiza fallisce tre ghiottissime possibilità in pochi minuti nel primo quarto d’ora e poco più tardi costringe Gonzalo a un fallo da “arancione”, graziato con l’ammonizione. Il Villareal prima reagisce con rabbia senza frutti; poi riprende fiato, si organizza e prova a farsi avanti con l’asse tecnico Senna-Cani-Borja, tutto possesso palla e accelerazioni, ma nei fatti è solo Senna a provarci da fuori. Al 24’ l’azione più pericolosa su trama da calcio piazzato, che porta al colpo di testa l’ex udinese Zapata: fuori di pochissimo. Cresce il Villareal ma il Getafe tiene, anche con le maniere forti, e davanti si sente l’assenza di Nilmar. Si arriva all’intervallo senza colpi di scena, con Giuseppe Rossi che al ‘39 spara al lato dopo un contropiede veloce, e dall’altra parte Pedro Rios che chiama alla parata Diego López dopo un disimpegno sbagliato di Gonzalo, l’anello debole del Villareal di oggi.

 

Nel secondo tempo entra l’under-20 ghanese Wakaso per Senna (uno dei pochi positivi, in verità) ma per il Villareal cambia poco. Partita confusa e zeppa di errori, manovra lenta da entrambe le parti, molti falli. Rossi allora prova a caricarsi addosso tutta l’iniziativa per sbloccare la situazione, andando spesso via da solo in velocità. Al 54’, dopo uno slalom straripante, riesce a tirare e sfiorare il palo. Ma è solo un lampo, ed è troppo poco per cambiare il destino del match. Al 70’ l’italoamericano ha un’altra possibilità, stavolta su punizione, ma c’è poca cattiveria e la palla sibila mestamente oltre l’incrocio dei pali. “Pepito” è troppo isolato, Garrido non inserisce più nessuno, la squadra produce poche azioni e si va avanti nella noia. Gli ultimi dieci minuti non portano nessun sussulto, anzi è il Getafe a tentare qualcosa in più, ma senza pungere, essendo uscito anche Güiza. Termina 0-0 e il punto serve poco a entrambe.

 

Non si interrompe dunque il periodo negativo del Villareal: preoccupa soprattutto la difficoltà a segnare, al di là della penuria di risultati e punti. Forse un’uscita dalla Champions potrebbe persino alleggerire un po’ il peso di una stagione dura, per una squadra che quest’anno non ha allargato la sua rosa in modo adeguato per sostenere al meglio due competizioni. Inoltre, chi è rimasto ha perso un po’ di smalto e motivazioni, ma non c’è dubbio che professionisti a cui non manca certo l’agonismo, come Rossi, Borja Valero e Senna, faranno il possibile per raddrizzare il cammino in Europa e l’andamento dell’intera annata. E magari ci faranno un favore fermando il temibile Manchester, oggi in vetta da solo in Premier League.

A cura di Lorenzo Licciardi

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