Nel salone della meridiana hanno persino ballato perché una volta era sala dedicata allo svago. Accanto all’Atlante Farnese hanno mostrato i muscoli per far vedere che sono forti anche loro; eppure quello che ha rapito l’interesse è stata la mummia di un bambino che fa della collezione egizia dell’Archeologico di Napoli la seconda dopo quella di Torino.
Una giornata al museo per i piccoli pulcini dell’Arci Scampia tra statue, saloni, opere d’arte e reperti. Una piccola-grande tessera inserita nel puzzle della società di Antonio Piccolo che, dal 1986, utilizza il calcio come mezzo di crescita dei suoi ragazzi in un quartiere difficile. E così giornate a teatro, laboratori artigianali, corsi di lingue, quadrangolari della legalità, incontri con i genitori, collaborazione con la fondazione Cannavaro-Ferrara; insomma messaggi positivi a ripetizione. Senza dimenticare la competitività della squadra perché si tratta sempre di una scuola calcio dove i bambini arrivano per imparare l’arte del pallone.
Allegra, difensore della Primavera del Napoli e Izzo, in pianta stabile ad Avellino, gli ultimi gioielli nati all’Arci Scampia. E la visita al museo è solo l’ultima iniziativa. Tutto nasce durante un allenamento, dopo alcune domande sull’eruzione del Vesuvio. «Ma sapete che c’è un museo che ospita tante cose di cui vi sto parlando?» la provocazione di Rosario Esposito La Russa, allenatore ed esperto d’arte. Quindi la voglia della visita. «E così – racconta Esposito – è nata l’idea della gita. Solo andare tutti in metropolitana, 20 bambini e molti genitori, significa vivere una città che spesso per loro è racchiusa solo nel quartiere. Per capire che c’è altro, sviluppare le proprie attitudini, magari anche artistiche». E non finisce qui. Prossima una visita agli Scavi di Pompei e, appena passa il freddo, visione collettiva di «Una notte al Museo» per divertirsi con il film di Ben Stiller.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
A.S.
