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Benitez è carico: “Niente paura, non temiamo nessuno. Diciamo al mondo che siamo forti”

E ora che ci sono le stelle da guardare, ciò che resta di Napoli è l’emozione bruciante che divora quella città innamorata pazza: la notte è fatta per sognare e per quei sessantamila cuori nelle tormenta (e nell’estasi), piovono gocce di saggezza e pillole d’ironia con cui Rafa Benitez inonda la vigilia per spazzare via lo stress da prestazione. Il futuro è adesso, vero, ma la classe non è acqua e prim’ancora di sistemare la palla al centro, el señor della panchina ha una carineria per Mazzarri e i suoi uomini ( «grazie a chi ci ha portato qui» ) e un messaggio senza codici per quella Napoli che si stropiccia gli occhi: «Faremo il possibile per dire a tutto il mondo che siamo forti».
Benitez, stavolta «Il Napoli al cento per cento sarà un problema per Klopp E un grazie a chi ci ha portati fin qui»è Champions e si fa subito sul serio.
«Io voglio innanzitutto ringraziare tutti quelli che nella passata stagione hanno conquistato questo traguardo. E poi sottolineare che abbiamo calciatori d’esperienza e di qualità, che la fiducia non noi stessi non ci è mai mancata e mai ci mancherà, che affrontiamo una squadra in forma e fortissima ma che pensiamo di poter dire la nostra».
Che Napoli bisognerà aspettarsi?
«Giocheremo come sappiamo, nel nostro solito modo. Non è una partita decisiva, semmai diversa e se ci sarà da cambiare qualcosa lo faremo, in umiltà. Ma proveremo a non alterare le nostre abitudini e, soprattutto, faremo il possibile per dire a tutto il mondo che siamo forti».
I vicecampioni d’Europa fanno un po’ paura?
«…Quella è una parola che non conosco. Non temiamo nessuno: e sia chiaro che lo dico senza arroganza. Se riusciamo ad esprimere al cento per cento il nostro calcio, non sarà semplice neppure per il Borussia Dortmund».
Raccomandazioni particolari ai difensori?
«Nessuna. Abbiamo lavorato tutti assieme, sappiamo che avremo di fronte a noi uomini capaci di verticalizzare rapidamente. Questo test ci aiuterà a capire alcune cose, perché sfidiamo una signora squadra e dunque potremmo capire qual è la nostra forza. Meglio un match del genere».
L’Europa non è l’Italia…
«In quest’ambito, è fondamentale la velocità del gioco: il Borussia lavora da sei anni con Klopp, che è un grande; ha una manovra collaudata. Dobbiamo mantenere il ritmo alto. E sarà importante il sostegno dei nostri tifosi: so che ci daranno una mano. Li voglio carichi, sempre nel rispetto delle regole. Il sostegno del san Paolo può essere fondamentale».
Sente l’atmosfera particolare, le aspettative della gente?
«Se continuiamo come abbiamo cominciato, potremo fare grosse cose. Ci confrontiamo con i vice-campioni d’Europa, capolista della Bundesliga. Dovesse andar bene, sarebbe tutto più semplice; altrimenti, ricominceremo a lavorare».
A proposito degli avversari: ma Lewandowski c’era tra i possibili eredi di Cavani?
«Scrissi cinque nomi su un foglio, c’era Higuain sicuramente. Poi quel foglio lo prese il presidente….».
C’è un’idea, ovviamente, di interpretazione: una indicazione, se possibile?
«Non saremo in undici dietro la linea del pallone, non aspetteremo per novanta minuti. E’ un progetto nuovo e stiamo lavorando bene; sono realista: stiamo migliorando e questa è la chiave per vincere. Saremo offensivi, ma con attenzione. Proveremo a fare la partita, la qualità del Borussia Dortmund inciderà ma noi non deluderemo».
A maggio preferirebbe giocarsi la finale Champions o lo scudetto all’ultima giornata?
«Riparliamone ad aprile, è presto per dirlo».
Ma questo Borussia è un mostro a tre teste?
«Avversaria nobile, di spessore, fortissimo fisicamente. Ma il Napoli sente di essere un club importante, che scende in campo per giocarsela con chiunque. Rispetto all’Atalanta cambierò qualcosa, ma non vi dico chi: può darsi che Klopp stia nascosto là dietro ad ascoltare».

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

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