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Benitez: “Dobbiamo migliorare in mentalità. Mercato? Bigon è a lavoro. Cerchiamo uomini di qulità e versatilità”

Domani è un altro, identico giorno: perché in quei sorrisi dispensati, nei messaggi subliminali oppur diretti che puntano dritto al cuore, c’è il senso d’appartenenza e il desiderio di iscrivere nel marmo una splendida storia. Sin prisa, sin pausa, però con Rafa, da qui a chissà quanto: ma guardando oltre, scorgendo orizzonti invitanti per scegliersi un posto che sia la Storia.
Ora la domanda è inevitabile: c’è il contratto da firmare, ma c’è pure un ciclo-Benitez da avviare che non si limiti ad un rinnovo annuale?
«Il nostro ciclo lo abbiamo appena cominciato vincendo la Coppa Italia. Ora abbiamo la sensazione di poter costruire assieme per continuare ad essere un club ambizioso ed è questa la chiave per puntare in alto. Io quando lavoro lo faccio sempre pensando di poter rimanere dieci anni nella società in cui ho scelto e dalla quale sono stato scelto di vivere».
Non potrà sfuggire a considerazioni sul mercato.
«Per questo, c’è Bigon: parlate con lui. Io posso solo confermare quello che ho detto sempre: cerchiamo uomini di qualità, che sappiano giocare al calcio e che migliorino l’organico. Nulla è chiaro, né quello che accadrà in entrata, né quello che potrebbe succedere in uscita. Ma le idee sono nitide. Inseguiamo elementi che sappiano interpretare vari ruoli, come ha dimostrato di saper fare Henrique».
Conoscete i vostri punti deboli…
«E pure quelli forti. Ma ho parlato con alcuni ragazzi, prima dell’allenamento, ed hanno sottolineato che è venuta meno la continuità. E’ sulla mentalità che dobbiamo incidere».
Un rimpianto, uno solo.
«Lo spartiacque poteva essere la partita di andata con la Roma: la potevamo vincere, l’abbiamo persa. Potevamo acquisire fiducia ed invece il beneficio è toccato a loro, che hanno meritato il secondo posto. Ma abbiamo fatto grandissime cose e potremmo realizzare una serie di primati, se vinciamo con il Verona».
In tredici al Mondiale.
«E’ motivo d’orgoglio per il Napoli, la conferma ch’è stato fatto un ottimo lavoro. Io spero che ognuno di loro lo viva bene, che nessuno s’infortuni».
La sorpresa della stagione?
«Difficile fare un solo nome: Callejon e Mertens hanno stupito, ma solo perché Higuain, Albiol e Reina erano più noti. Però sono soddisfatto di tutti: di Insigne, che ha raggiunto livelli eccellenti, di Mesto e di Ghoulam, di Henrique e di Jorginho, di Fernandez, che sapevo aveva la determinazione giusta. Ne avevo parlato con Sabella, con gli amici che ho al Getafe, e con il ragazzo c’è stato subito feeling».
Da cosa riparte il Napoli di Benitez?
«Abbiamo fatto passi in avanti, disputato competizioni europee come la Champions ad altissimi livelli, possiamo andare oltre i cento gol, fare il record di punti, dopo quello delle vittorie esterne. Non male, mi sembra».
Lo stadio ai bambini…
«E’ un segnale: abbiamo salutato con l’allenamento a porte aperte il nostro pubblico per ringraziarlo».
La città l’ha rapita.
«E’ meravigliosa».
Fonte: Corriere dello Sport

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