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Benitez: scopriamo il piano e le mosse del tecnico spagnolo

Benitez conosce l'organico alla perfezione ed ha già chiesto nomi importanti alla società

Non potrà esserci l’annuncio ufficiale di Rafa Benitez al Napoli se prima non arriva il comunicato del Chelsea che attesti la risoluzione anticipata (e consensuale) del rapporto di lavoro con il tecnico, fresco di conquista dell’Europa League. Il contratto dell’allenatore spagnolo con i Blues, infatti, scade il trenta giugno prossimo e fino a quella data Benitez non potrà legarsi ufficialmente ad un altro club, pena sanzioni disciplinari da parte dell’Uefa.

GIORNI – Questione di giorni ad ogni modo. Si attende il rientro della comitiva del Chelsea, impegnata stasera a New York per la seconda sfida con il Manchester City (i blues hanno perso la prima 4-3 dopo che erano andati in vantaggio 3-0), per stilare il tanto atteso comunicato. Si tratta di una formalità, che però va comunque espletata. Ormai il connubio tra Benitez e Blues è sciolto da tempo. Manca, però, l’ufficialità della separazione. Ecco spiegato il temporeggiamento di De Laurentiis e lo slittamento del tanto atteso tweet. In realtà, l’accordo con Benitez c’è su tutto: sulla durata del contratto (biennale da 3,5 milioni di euro), sullo staff (quattro collaboratori), sui rinforzi (almeno quattro innesti), sulle date del ritiro e sulle amichevoli, nonchè su una serie di bonus tra cui alcuni indicati proprio dal tecnico (come la vittoria dello scudetto e l’accesso alla fase finale di Champions League). Ma ci sarebbe anche la possibilità che arrivi un quinto collaboratore, uno italiano (circola il nome di Amedeo Carboni, già al fianco di Benitez a Valencia come all’Inter). 

COMPLEANNO – Eppure ieri, a Londra, nel giorno del suo compleanno, il presidente del Napoli è stato costretto a smentire quello che ormai sanno tutti. De Laurentiis, nella hall dell’albergo che ospita lo stato maggiore dell’Uefa, aveva confidato ad un gruppo di amici di essersi regalato per altri due anni un nuovo allenatore. Facile intuire di chi potesse trattarsi. Ad ascoltare, però, c’erano anche alcuni giornalisti per cui la confidenza aveva fatto subito il giro dell’etere. Apriti cielo. De Laurentiis si è dovuto precipitare a correggere il tiro e ad informare che non c’era ancora alcunchè di ufficiale. Senza mai fare il nome di Benitez (in tarda serata il presidente ha postato un tweet, «per l’allenatore ancora un po’ di pazienza» ). 

DAGLI STATES – Ma Rafa, dagli Stati Uniti, è in contatto costante con il suo procuratore, Manuel Garcia Quillon. Sa tutto degli accordi presi con il Napoli. Ed è pronto a fare un salto dalle parti di Castelvolturno, forse già nel prossimo week end. Dopodichè si recherà in Trentino per visionare la sede del ritiro. E intorno alla metà di giugno, quando De Laurentiis sarà rientrato da Los Angeles verrà presentato ufficialmente alla stampa (probabilmente nel solito albergo che affaccia su Castel Dell’Ovo). 

GLI ACQUISTI – In linea di massima, Benitez è d’accordo ad intervenire sull’organico senza per questo stravolgerlo. Quattro innesti sicuri: uno in difesa, uno o due a centrocampo, uno in attacco. Ma tanto dipende anche dal destino di Cavani. Se il Matador dovesse partire, la strategia per le punte cambierebbe. Benitez conosce abbastanza la rosa del Napoli. Negli ultimi mesi, dopo il primo contatto telefonico con De Laurentiis, aveva cominciato a seguire con attenzione tutte le partite degli azzurri. Ha avuto alle dipendenze Pandev all’Inter. Aveva suggerito di acquistare Hamsik ad un paio di club amici. Conosce i nazionali svizzeri, quelli colombiani, e stravede per Cavani che spera di convincerlo a restare per disputare una Champions da protagonista. 

IL MODULO – Il suo credo tattico di mister Rafa è legato al quattro-due-tre-uno. Ma Benitez ha troppa esperienza per restare prigioniero di un’idea tattica, seppure prevalente sulle altre. Ha adottato altri sistemi di gioco, come il quattro-tre-due-uno, o persino il quattro-uno-quattro-uno. Di sicuro, allo spagnolo piacciono le sfide difficili e non difetta certo di coraggio. Lo ha dimostrato a Valencia come a Liverpool e finanche al Chelsea dove ha lavorato in un clima ostile fin dal primo giorno arrivando a vincere una Europa League e qualificandosi in Champions. A Napoli conta solo di trovare entusiasmo e fiducia intorno a se, al resto penserà lui. 

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

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