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Benitez studia il Milan. Pronte due novità di formazione

La Benitez-mania è esplosa sotto gli occhi di tutti e cavalcarla non è un lavoraccio. A Napoli sono tutti pazzi per Rafa: 4 vittorie su 4, tredici gol segnati e tre subiti, il primo posto in campionato e nel girone della Champions. I tifosi sono in delirio. Ma anche lui è al settimo cielo: erano anni che non si sentiva così amato. Quasi idolatrato. Non lo era all’Inter, non lo è mai stato al Chelsea, dove era considerato l’eterno nemico per il suo passato di otto stagioni alla guida del Liverpool. Per lui sembrava una persecuzione: a Milano il fantasma di Mourinho, a Londra quello di Di Matteo. A Stamford Bridge rimbombava come un rullo quell’insopportabile «We don’t want you here», (ovvero, noi non ti vogliamo), che poi era più o meno quello che gli urlava San Siro ogni volta. Qui ha rischiato di trovarsi addosso un’altra pesante eredità, quella di Mazzarri. Ma le prestazioni del suo Napoli hanno spazzato via la nostalgia in un baleno.
Era da tempo che il faccione di Rafa non era così sorridente: dai tempi di Liverpool, non a caso la «Naples of England». De Laurentiis lo ringrazia: «Benitez ha portato un tocco di internazionalità, in campo e fuori». Ma anche lui deve ringraziare De Laurentiis per tutto quello che sta vivendo. Il fatto è che in poco più di cento giorni Benitez si è impadronito del Napoli, allontanando pregiudizi e diffidenze.
Sta lavorando sodo sul reparto difensivo, che in effetti è il più debole. Tre gol incassati: l’ultimo mercoledì sera contro il Borussia Dortmund, ma che è bastato a farlo arrabbiare nonostante il 2-1 finale: «Bisogna rimanere concentrati per 90 minuti».
Ha dato fiducia incondizionata a Lorenzo Insigne, che infatti continua a ripagarlo non solo con i gol ma con prove piene di maturità. Ha rigenerato Higuain e Callejon, finiti nel cono d’ombra a Madrid e adesso autentiche «primedonne» in questo Real Napoli. Domani è in programma una grande sfida, Benitez contro Allegri. Rafone qualche cambiamento lo farà rispetto alla Champions: ieri a Castelvolturno, insieme allo staff, ha rivisitato tutte e sei le gare ufficiali disputate fino ad adesso dalla squadra rossonera. Compresi i due preliminari con il Psv Eindhoven.
Lui al lavoro, mentre la squadra ha goduto di un giorno di riposo completamente inatteso. È una rivoluzione dalle nostre parti: non proprio un inedito per Rafa. Pensate, a dicembre dello scorso anno, in Giappone per la Coppa del mondo per club, portò quelli del Chelsea, per combattere il jet lag a giocare a bowling a metà pomeriggio, sennò si addormentavano. Perché per Benitez tutto quanto fa spogliatoio.
Domani sarà costretto a fare delle scelte: pronta una staffetta tra Britos e Cannavaro, così come Inler potrebbe lasciare il posto a Dzemaili. Il tecnico spagnolo tiene in altissima considerazione Mesto, ma è più probabile che il suo momento arrivi con il Sassuolo. Stesso discorso per Mertens e Pandev, che scalpitano e non poco: difficile, però, che contro il Milan sarà vero turnover. Più probabile che ciò avvenga nel turno infrasettimanale.
È chiaro, comunque, che la rivoluzione azzurra di Rafa è in pieno svolgimento. Il 53enne madrileno ha ottenuto da De Laurentiis carta bianca sul mercato e su tutto il settore sportivo. Non più filtri, nessuno a cui rispondere se non la proprietà. Nuovi metodi, una autentica riorganizzazione del centro sportivo di Castelvolturno. E ancora: nuovo lavoro su scout e osservatori, continuo aggiornamento dell’archivio personale di Benitez che ha un database con tutti i ragazzi del settore giovanile del Napoli di cui periodicamente aggiorna profilo tecnico, psicologico, comportamentale, scolastico. «Lui vive di calcio, lavora 24 ore al giorno», dicono di lui a Castelvolturno.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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