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Bigon è andato a vedere il nuovo Chelsea di Di Matteo

Ma prima di Londra c'è da pensare al Cagliari

Nel Blue di uno stadio diversamente Blue. Al St. Andrew’s Riccardo Bigon si sarà sentito un po’ a casa, considerando i colori così vicini al Napoli, ma in realtà la storia da raccontare è molto diversa dalle suggestioni: perché lui martedì, a vedere il Chelsea vincere a Birmingham negli ottavi di Fa Cup, è andato, diciamo così, da spia. Anzi, un po’ osservatore, un po’ inviato speciale e ospite gradito. Ecco, sì: un bel momento di affari e fair-play in pieno stile inglese, alla vigilia della grande notte di Champions.

L’ASSAGGIO – E allora, l’anticipo di una trasferta storica. Intensa, bellissima, affascinante come poche altre e seconda soltanto a quelle che hanno fatto da cornice ai grandi successi italiani e stranieri del Napoli. È Bigon, dicevamo, ad aver recitato da apripista: il ds ha scelto la partita di ritorno degli ottavi di finale di Fa Cup giocata e vinta a Birmingham dal Chelsea del nuovo corso, per studiare e capire. Per parlare e interagire con il mondo circostante e magari anche capire un bel po’ di situazioni interessanti. Ha scelto Londra e il West Midlands inglese, il derby dei Blues di Premier contro i Blues di Birmingham e la prima passerella del dopo Villas-Boas.
L’ESORDIO – Dunque, il direttore sportivo azzurro è stato testimone oculare dell’esordio di Roberto Di Matteo come Boss, come capo allenatore del prossimo rivale del Napoli in Champions. Bigon s’è accomodato sulla tribuna del St. Andrews’s e poi ha guardato, analizzato, osservato il 4-3-3 del nuovo Chelsea con il tridente Kalou-Torres-Mata e con Terry, Essien, Lampard, Sturridge e Drogba in panchina. Monitor acceso e antenne dritte, in collegamento con Mazzarri e con Napoli: perché la sfida di ieri valeva i quarti di Fa Cup, mentre quella in programma mercoledì prossimo allo Stamford Bridge vale i quarti di finale di Champions League. Un capitale.
LA FRENESIA – Che l’attesa sia ai massimi storici s’era capito sin dal minuto successivo alla fine della partita di andata giocata al San Paolo. E la notte di domenica, con campeggio improvvisato di migliaia di tifosi a caccia di biglietti e muniti di coperte e sacchi a pelo, panini e pile, non ha fatto altro che confermare quanto il popolo azzurro sia innamorato perso della regina delle coppe d’Europa. Certo, c’è il Cagliari e c’è il campionato, c’è la rincorsa e anche il fascino dell’ennesima impresa, però la Champions attira come neanche una calamita.
I CHARTER – Dei biglietti si sa già tutto: dire che la scorta di 2.700 tagliandi sia stata polverizzata è dire poco. Un eufemismo, sì, perché la caccia è stata grossa come quella dei safari, e chi è riuscito ad assicurarsi il trofeo lo ha poi esibito fieramente e difeso gelosamente. Finora, comunque, la Questura ha avuto notizia certa e accertata di due charter al seguito del Napoli: decolleranno mercoledì mattina dall’aeroporto di Capodichino. Ma tanti, davvero tanti sono i tifosi organizzati in maniera differente. E non è escluso che, alla fine, spunti anche un altro aereo carico di speranze e passione.
ARRIVA IL CAGLIARI – Tra Londra e il Chelsea, però, c’è sempre una partita di campionato da giocare domani al San Paolo. C’è un altro atto di fondamentale importanza che Mazzarri pretende di affrontare con la concentrazione dei tempi migliori. Cioè delle ultime cinque partite, per intenderci. E allora? E allora bene anche la prevendita in pieno svolgimento fino a domani sera: sono più o meno 15.000, i biglietti venduti per la sfida con il Cagliari. Quindicimila che bisogna sommare ad altrettanti abbonati ed eventualmente ad altri acquirenti del giorno prima o dell’ultimo minuto: la vendita proseguirà ancora oggi e poi domani fino alle 13 al botteghino 1 del San Paolo e fino alle 20.45, un istante prima dell’inizio della partita, nei punti vendita abituali.
Fonte: Corriere dello Sport
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