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Brasile 2014 – Cile-Australia 3-1, ‘Roja’ dai due volti, Sanchez show nel primo tempo. L’orgoglio australiano non basta. 87′ per Edu Vargas

Partita dai due volti all’Arena Pantanal di Cuiabà per lo show da seconda serata dopo il prime time di Spagna-Olanda. Primo tempo vivace e divertente tra Cile e Australia. E’ la Roja a partire subito forte, con un gioco veloce, sulle onde del tiki taka che fu, importato dall’ex tecnico Bielsa e proseguito nell’opera tecnica di Jorge Sampaoli, e con un Alexis Sanchez vero mattatore, uomo ovunque del Cile, che salta sistematicamente il suo marcatore, Jason Davidson, propone gioco, detta le linee di passaggio, si rende pericoloso nell’area di rigore avversaria. E’ lui al 12’ a sbloccare la partita, Vargas contende un pallone di testa ai centrali australiani, la sfera finisce sul destro di Sanchez che insacca la rete dell’1 a 0. Giocano in scioltezza i ragazzi del c.t. Sampaoli che due minuti dopo trovano il raddoppio con Valdivia, liberato al limite dell’area dal solito Sanchez che salta due uomini controllando la palla di esterno, accentrandosi verso l’area dove poi serve il numero 10 cileno che di destro mette la palla sotto l’incrocio alle spalle dell’incolpevole Ryan. E’ un Cile spettacolare nella prima mezz’ora, corto e aggressivo, che manovra le azioni partendo dai difensori senza mai lanciare lungo per le punte, sfruttando poi le giocate di Valdivia e Sanchez sulla trequarti per creare pericoli alla retroguardia australiana, peccando però a volte di superbia, come al 35′, lezioso il portiere Claudio Bravo che rinvia sui piedi dei centrocampisti oceaniani lanciando di fatto il contropiede concluso con uno stacco imperioso di Tim Cahill in area di rigore, valido per il goal dell’1-2 australiano. L’Australia prende coraggio, il Cile vede scivolar via le sicurezze dei primi minuti facendo subentrare un po’ d’ansia, il palleggio è meno fluido e ancora Cahill, dopo un errore in disimpegno dei centrocampisti della Roja, va vicino al goal del pareggio incrociando il destro, stavolta ben parato da Bravo, l’ultima emozione del primo tempo. La ripresa è un’altra pellicola girata dagli stessi attori, cambiano i ritmi e le sceneggiature, ora è l’Australia ad essere più intraprendente, il pressing cileno cala di intensità e gli oceaniani provano più volte a raggiungere il pareggio, negato al 56’ da una gran parata di Bravo su un sinistro violento di Bresciano. Dopo un’ora di gioco uno degli attori principali della sfida è costretto ad abbandonare il campo, Vidal viene sostituito da Gutierrez dopo il riacutizzarsi del dolore al ginocchio che per poco non gli ha fatto perdere la manifestazione mondiale. E’ Cahill la vera spina nel fianco del Cile, l’ex centrocampista trasformato in centravanti non ha praticamente rivali nel gioco aereo, Medel prova ad ostacolarlo ma senza successo. Al 61’ però è il Cile che va vicino al goal con Vargas, lanciato a rete da Sanchez, tocca di esterno destro e solo un intervento sulla linea di Wilkinson in scivolata gli nega la gioia del goal. Al 70’ il solito Cahill, nuovamente di testa, da un cross dalla trequarti, manda di poco alto sopra la traversa. L’Australia con coraggio ed orgoglio prova il forcing finale senza però trovare la zampata decisiva per strappare un punto, più per l’onore che per la classifica che la vede sfavorita al netto delle altre tre compagini del girone. Al 92’ la chiude il neo entrato Beausejour che trova l’angolo vincente di sinistro dopo che Pinilla, entrato all’87’ al posto di Vargas, si era fatto ipnotizzare dall’estremo difensore australiano.

La partita di Edu Vargas

Partita sufficiente con retrogusto amaro, 87’ minuti con più ombre che luci. Bello il movimento in diagonale che porta via due uomini in occasione del raddoppio cileno di Valdivia ma per il resto partita povera di spunti. Si propone senza palla, attacca bene la profondità venendo pescato ottimamente da Sanchez nel secondo tempo, timida poi la conclusione sputata poi ad un passo dalla linea da un intervento in scivolata di Wilkinson. Per 70’ minuti agisce sull’out sinistro, spesso avulso dal gioco che si sviluppa sulla fascia opposta con uno straripante Sanchez, timido con la palla non trova mai lo spunto per saltare l’uomo e calciare verso la porta, cerca sempre la giocata semplice, forse pago dell’emozione dell’esordio mondiale. Nell’ultimo quarto d’ora agisce da centravanti, dopo l’uscita di Valdivia, movimenti buoni sul filo del fuorigioco ad ingannare la retroguardia australiana non dando punti di riferimento, sfortunato nella chiamata dell’assistente di Noumandiez che lo ferma, per un fuorigioco dubbio, quando era lanciato a rete. Sostituito all’87’ da Pinilla.

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