Altri tre gol incassati (quattordici nelle ultime cinque partite), un forte calo fisico e mentale nel secondo tempo com’era accaduto contro Catania e Juve: il Napoli ha così perso lo spareggio-Champions sul campo della Lazio del vecchio amico Reja, che si è portata a +6. Si complica la corsa al terzo posto per gli azzurri anche perché nel pomeriggio sono stati scavalcati dall’Udinese (+3). Grazie al genio di Lavezzi e al gol dell’ex Pandev la squadra di Mazzarri era riuscita a rimediare all’1-0 di Candreva, ma poi non ha avuto le energie per tenere vivo il confronto e ha ceduto alla Lazio, a segno ancora con Mauri (spettacolare rovesciata) e Ledesma (rigore), e ha onorato con un’importante vittoria la memoria di Giorgio Chinaglia, l’attaccante del primo scudetto biancoceleste, scomparso pochi gioni fa a Naples, in Florida.
Stanco è il Napoli, che dopo l’eliminazione dalla Champions ha conquistato solo due punti in quattro partite. Non è più reattivo e aggressivo, dovrà provare a rilanciarsi nelle prossime gare con avversari di medio-basso livello, dall’Atalanta al Novara. La partenza è stata in salita per gli azzurri, schierati con un nuovo modulo a causa delle assenze degli esterni Maggio e Zuniga: quattro difensori e tre centrocampisti oltre al tridente, in cui era stato piazzato Pandev. La Lazio è passata al primo affondo sfruttando le difettose marcature di Aronica su Konko e di Cannavaro su Rocchi, ma soprattutto grazie all’errore di De Sanctis, colpito sul proprio palo dal tiro di Candreva, centrocampista corteggiato dal Napoli nel mercato d’inverno. L’esperto portiere ha subito il contraccolpo e difettosi sono stati alcuni suoi successivi interventi. La Lazio non ha avuto la forza per affondare un altro colpo e il Napoli, anche se a fatica, è emerso. Cavani ha sprecato un’eccellente chance al 10’, tirando su Marchetti in uscita, e imperfetto è stato il diagonale di sinistro di Lavezzi al 26’. Appena il Pocho è entrato in partita e ha trovato il varco buono, è arrivato il pareggio. Dalla rimessa laterale di Campagnaro (proteste laziali per un fallo di Cavani su Ledesma non rilevato) è partito il pallone che sull’altro fronte del campo Lavezzi ha servito di tacco a Pandev: preciso e potente il sinistro del macedone, ex in aperto conflitto con Lotito, tant’è che nella sua esultanza c’era anche tanta rabbia verso il patron della Lazio. Il macedone è ricomparso in area al 42’: è stato spintonato da Cana, però l’arbitro Mazzoleni non se l’è sentita di concedere l’evidente rigore che avrebbe ribaltato il punteggio. Reja ha cercato di rendere più vivace e pericolosa la prima linea, togliendo Hernanes e inserendo Gonzalez. L’ispirato Lavezzi, dopo 44 secondi, ha saltando Konko e Radu sulla sinistra e ha offerto a Pandev il pallone per il raddoppio, però Goran ha toccato male a pochi passi da Marchetti. Persa questa occasione, il Napoli – stanco e disorganizzato – ha concesso campo agli avversari. Al 7’ Candreva si è nuovamente presentato a pochi passi da De Sanctis: il portiere ha respinto il suo tiro e prima dell’intervento di Rocchi c’è stato quello, risolutivo, di Campagnaro. Il Napoli non è riuscito a superare la sua trequarti ed è crollato.
Al 23′ il colpo d’artista, il gol firmato in rovesciata da Mauri sul cross di Radu, a pochi passi da De Sanctis: sbagliato completamente il tempo da parte di Britos, difensore pagato caro e sopravvalutato tecnicamente. È stato l’uruguaiano a commettere, a dieci minuti dalla fine, il fallo da rigore su Rocchi, lanciato in area da un retropassaggio di Inler: implacabile Ledesma dal dischetto. Altri tre gol e, come avevano fatto i tifosi bianconeri allo Juventus Stadium, quelli della Lazio hanno intonato «Oje vita oje vita mia», prendendo in giro gli azzurri e i cinquemila napoletani presenti. Un’altra malanotte.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
