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Calcio scommesse: «Puntavano anche Buffon Gattuso e Fabio Cannavaro»

Intercettazione di Santoni. E Gervasoni indica altri 10 match

Il sostituto procuratore  Roberto Di Martino è il titolare dell’inchiesta sullo scandalo che ha coinvolto anche  calciatori molto celebri come gli ex nazionali Signori e Doni. Nel mirino due gare della Lazio giocate alla fine del  torneo con Genoa e Lecce

ROMA. C’è un nuovo clamoroso sviluppo nell’inchiesta di Cremona «Last Bet» e riguarda le dichiarazioni che l’ex preparatore atletico dei portieri del Ravenna, Nicola Santoni, ha fatto su tre famosi giocatori di serie A e sulla loro «malattia» per le scommesse: Buffon, Fabio Cannavaro e Gattuso.
L’indagato parla con un tale Maurinho (si tratterebbe di Maurilio Ernandes, ex allenatore del Sud Tirolo femminile ndr) dei «tre azzurri» e di come siano arrivati a scommettere fino a 100-200mila euro al mese. Le sue parole fanno parte di una conversazione intercettata, nella quale i due si soffermano su «un pentito», e anche su quanto il calcio sia ormai diventato «marcio». «Un ex calciatore – dice Santoni – sta collaborando con la procura di Napoli, perché il calcio è tutto truccato, è tutto marcio. Quindi dirà due nomi e verrà fuori… perché poi dopo c’è Buffon che gioca… gioca anche lui». Maurinho sembra sorpreso: «Buffon anche lui?». «Sì – insiste l’altro – 100-200mila euro. E Gattuso e Cannavaro sono proprio malati! Solo che non gli si può contestare niente. Si son fatti il loro Mondiale, l’hanno vinto, quindi quello…».
La conversazione è stata definita di «notevole interesse» dagli investigatori anche se, nel corso dell’indagine che ha portato agli arresti del 19 dicembre, almeno per il momento, non sono stati trovati riscontri, alle parole di Santoni, sui tre azzurri.
Nel frattempo, comunque, ci ha pensato l’ex difensore del Piacenza, Carlo Gervasoni, a dare una mano al pm Roberto Di Martino, titolare dell’inchiesta. In tuta da ginnastica con cappuccio, giubbotto scuro, proveniente dal carcere Cà di ferro di Cremona, ha varcato la porta della procura alle 10,30 di ieri mattina, tenendo in mano l’ordinanza di custodia cautelare. Nel suo interrogatorio fiume ha tirato in ballo una ventina di giocatori, tra i quali almeno otto di serie A, e altrettante partite truccate.
Gervasoni non ce la fa proprio a immaginare il suo Capodanno in carcere e sceglie di collaborare. Lui che viene considerato parte fondamentale della relazione tra il mondo dei calciatori italiani e la banda degli slavi risponde alle domande per quasi sei ore. Tira in ballo nuove gare che sarebbero state vendute, e fa i nomi di tanti colleghi che avrebbero accolto le offerte della banda. In due occasioni, secondo la sua testimonianza, la combine legata al campionato di serie A sarebbe riuscita secondo i piani. In altre dice di non sapere come è finita.
Qualche conferma arriva anche dal giocatore Alessandro Zamperini che viene sentito dopo di lui. Zamperini è quello che ha cercato di corrompere il calciatore del Gubbio, Simone Farina, il quale non ci ha pensato due volte a denunciare l’abboccamento alla giustizia sportiva. L’indagato ha fatto le prime ammissioni per quanto riguarda Lecce-Lazio del maggio 2011. Davanti al gip aveva raccontato di essere stato ospite dell’hotel Hilton Garden, dove alloggiavano i giocatori giallorossi, perché invitato da un amico a vedere l’incontro. Ieri ha ammesso: «Ero lì per cercare un contatto». Proprio per quel Lecce-Lazio di cui ha parlato anche Gervasoni. Il giocatore, però, ha anche sostenuto di non sapere che cosa ci facesse, sempre in quei giorni e nello stesso hotel, il macedone Hristyian Ilievski, uno dei personaggi di vertice della banda degli zingari, gli scommettitori dell’Est europeo, braccio armato del gruppo di Singapore a cui fa capo il sistema delle scommesse. Il pm crede che le cose siano andate diversamente e infatti quella gara è sotto stretto monitoraggio. Così come sono sotto esame Palermo-Bari (2-1) e Lazio-Genova (4-2).
E si sta valutando anche l’autenticità delle dichiarazioni rese dal titolare della ricevitoria abruzzese, Massimo Erodiani, nel giugno scorso, che ha tirato in ballo Palermo-Napoli, Napoli-Chievo e Inter-Chievo. Su una possibile combine della prima non si era mai parlato finora, mentre le altre due erano già entrate nell’inchiesta. Nel corso dell’interrogatorio davanti ai pm, l’indagato ha spiegato che «le partite truccate non si vengono a sapere se non la domenica mattina, proprio per il fatto di non sputtanarle». E ha aggiunto: «Comunque non so se la trattativa su Palermo-Napoli sia poi andata in porto. Non possiamo darlo per certo, però con il risultato che fanno loro, la partita è finita 2-1 per il Palermo, e si sapeva già al primo tempo». Oggi l’interrogatorio di Nicola Santoni.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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