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Calise, dalla radio al parquet: «Rimanderò Napoli a canestro»

Il presidente della BpMed si confessa alla vigilia della stagione

NAPOLI – Storico speaker delle maggiori emittenti radiofoniche napoletane, ultradecennale esperienza in Rai, attualmente impegnato nella fortunata trasmissione “Baci da Napoli” in onda su Kiss Kiss Napoli, veste oggi anche il non semplice ruolo di Presidente della BpMed Napoli Basketball. Ecco l’indaffaratissimo Salvatore Calise alla vigilia di una stagione che potrebbe riportare Napoli nel basket che conta.

Che effetto le fa sentirsi chiamare Presidente?

«Non nego che è una sensazione particolare. Inizialmente ci scherzavo un po’ su, ero imbarazzato. Poi però ho capito che è un ruolo fondamentale e dunque ho, per forza di cose, dovuto cambiare atteggiamento»

Da grande appassionato di basket, come vive ora il rapporto professionale con il suo coach Maurizio Bartocci?

«Con lui c’è un rapporto d’amicizia che dura da anni. Quando, nella famosa stagione dell’esclusione dal campionato del Napoli Basket, fu scelto come Capo Allenatore ero convinto che si trattasse della scelta più giusta. Maurizio merita un grande palcoscenico pertanto l’abbiamo fortemente voluto alla guida di questa squadra».

Ed il rapporto con le istituzioni?

«Le istituzioni ci hanno mostrato tanta sensibilità ma c’è un problema di divergenze gestionali tra alcune sue stesse componenti. Abbiamo accordi con una che non valgono per altri, e dunque noi stiamo alla finestra a guardare quello che succede. Stiamo aspettando con pazienza ma, ovviamente, la nostra pazienza deve avere un limite. Noi affrontiamo un campionato che di dilettantistico ha solo il nome. I giocatori hanno delle esigenze di orari, di palazzetto che in questo momento, a causa di questa fase di stallo istituzionali, stiamo facendo fatica ad accontentare. Mi dicono sempre di contare fino a 10, ma certamente non arriverò a contare fino a 100».

Il progetto nasce con una sorta di iniziativa popolare per riportare il grande basket a Napoli. Poi cosa è accaduto?

«Una cosa strana. Io ero partito con l’idea di trovare mille tifosi che potessero essere anche un’attrattiva per gli sponsor. Invece ho trovato la metà dei tifosi ma il doppio degli sponsor. Probabilmente avrà giocato a nostro favore anche il fatto che io sia un personaggio pubblico, questo avrà fornito delle garanzie. Una risposta del genere da parte delle aziende è sicuramente un motivo in più per fare bene».

Com’è il rapporto con i tifosi-sponsor?

«Anche qui è un caso molto particolare. Dopo ogni partita ricevo tantissime telefonate da parte dei tifosi che vogliono sapere come procede la preparazione, come hanno giocato i nostri giocatori, è bello sentire questa vicinanza da parte dei nostri supporters».

Le aspettative da parte di tutti sono quelle di una stagione da vivere come protagonista nella prossima DNA. Quali sono quelle del presidente?

«Inutile dire che quando si comincia un’avventura come questa lo si fa per vincere. Sappiamo che sarà un campionato difficile. Siamo una società giovanissima che è partita da zero. Abbiamo però costruito un organico di livello. Dovessi parlare di obiettivi è ovvio che guardo ai playoff ma mi piace pensare ad una squadra che giocando domenica per domenica riesca ad ottenere grandi risultati».

Dove ha deciso di vedere al PalaBarbuto la partita?

«Quanto più lontano possibile dal campo.Avrò tanta tensione durante le gare e dunque ho bisogno di un posto che mi permetta di sparire in modo da poter manifestare la mia gioia o il mio disappunto. Sto ancora cercando il posto ideale al Pala Barbuto».

Ma realisticamente dove vuole arrivare la BpMed in questa stagione?

«Posso solo dire che io non ho tanta voglia di giocare il campionato di Legadue. La seconda serie non è un nostro obiettivo…».

Fonte: Il Domani dello Sport

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