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Carica Mazzarri: “Riportiamo a Napoli la Supercoppa”

Il tecnico già pensa alla gara con la Juve

Mazzarri carica l’ambiente. «La Supercoppa? Certo che vogliamo vincerla, un trofeo che manca da più di vent’anni a Napoli. Io vorrei sempre vincere, non riesco mai ad abituarmi alla sconfitte, proprio come i tifosi. C’è la variabile di affrontare la finale senza aver disputato partite vere, il calcio d’agosto è relativo. È una sfida secca, ci teniamo entrambe. Vincere sarebbe una crescita ulteriore per noi». Guarda al Napoli e non in casa Juve, per i bianconeri non è certo un momento sereno. «Penso soltanto a casa mia, non so come siano effettivamente le cose e non voglio dare giudizi. A volte le situazioni negative le ho trasformare in positive, l’allenatore deve usare qualsiasi situazione per stimolare i giocatori».
Stasera la prova generale contro il Braga al San Paolo, il tecnico schiera la squadra migliore e darà spazio a anche a Cavani, nel secondo tempo. «Devo parlare con Edi, mi fa molto piacere la sua voglia: è rientrato già a Napoli rinunciando a qualche permesso e sarà importante averlo anche in vista della Supercoppa. Contro il Braga ho intenzione d’impiegarlo, credo nella ripresa. Insigne avrei voluto metterlo dall’inizio ma ha ancora dei problemi alla caviglia». Squadra fatta per l’amichevole di stasera e annunciata addirittura dal tecnico. «In porta De Sanctis che alternerò con Rosati, in difesa Campagnaro-Cannavaro e Britos, sugli esterni Maggio e Zuniga, in mezzo Inler se è a posto e poi Behrami e Hamsik. Pandev ci sarà. Unico dubbio in attacco». Poi gli argomenti caldi, Vargas. «Per me ha fatto una buona gara contro il Bordeaux: è stato utile alla squadra, ha fatto delle giocate interessanti e altre meno. Dipende da cosa ci aspettiamo da lui. Se una squadra vuole competere per altissimi livelli, servono elementi dal rendimento costante, a volte Vargas dà l’impressione di non essere ancora perfettamente integrato al calcio italiano». Lo sta ancora valutando, quindi. «Negli ultimi tre anni, il Napoli è salito di livello. Si possono far crescere i giocatori ma non è sempre facile. Se l’obiettivo è il decimo posto, o una salvezza tranquilla, posso giocare con tutti i giovani. Poi ci sono quelli bravi, Messi a diciotto anni era già un fenomeno, e quelli meno bravi. Faremo le nostre valutazioni, dobbiamo verificare anche cosa c’è sul mercato».
L’altro rinforzo, l’esterno di centrocampo: «Da un punto di vista generale, il rinforzo deve essere uno che viene a migliorare l’undici di base, nel momento in cui non ci dovesse essere questa possibilità e parliamo di doppio ruolo, si può puntare anche su una scommessa. Sugli esterni ho già Maggio, Zuniga e Dossena che danno ampie garanzie. Se arriverà il quarto, lo valuterò e farò le scelte. Ora ho la squadra da allenare per me è la più forte del mondo, quindi basta domande sul mercato. L’argomento riguarda la società».
Insigne, complimenti da tutti e titoloni. L’unico a frenare è proprio Mazzarri. «Spero mi abbia capito. Tutti lo hanno elogiato, io invece gli ho detto alcune cose. Serve innanzitutto continuità: il calcio è quello che fai domani. Se Insigne sbaglia la prossima partita, potrebbe ricevere critiche e deve avere un equilibrio. Se poi riesce a far bene tutto il campionato allora potrà essere soddisfatto». Ancora su Insigne. «Con il Bayer Leverkusen se passava la palla a Novothny e Pandev vincevamo 4-1. La squadra viene prima di tutto. Se mi accorgo che un giocatore pensa prima ai personalismi va in panchina. Se mi dimostra di avere un rendimento superiore a Pandev e Cavani, gioca più di loro. Le gerarchie sono dettate dal campo. In serie A deve ancora dimostrare e adesso è in una squadra importante e la pressione è altissima». Ancora il discorso sui giovani. «Non lancio i giovani? Andate a vedere alla Reggina e alla Sampdoria: poi bisogna coniugare con i risultati. Posso giocare pure con tutti under 23 e il Napoli lo salvo. Nel nostro dna deve esserci la vittoria».
Qualche sofferenza iniziale per il Napoli nelle ultime amichevoli, poi gli azzurri sono cresciuti con il passare dei minuti. «Il Bordeaux ci ha sorpresi con il 3-5-2 e all’inizio eravamo un po’ in difficoltà. Ci è andata bene perché l’ultima linea ha retto, questo può essere visto in positivo ma io chiedo altre cose alla squadra. Poi siamo cresciuti anche fisicamente e ciò significa che abbiamo resistenza lunga».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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