Andrea Carnevale ha quasi un sussulto:
«Ce ne mise di tempo il mister per convicermi a farlo, io ero un attaccante e a un attaccante non piace mai allontanarsi dalla porta. Ma se aspettavamo che lo facesse Maradona o Careca eravamo fritti».
L’ex bomber ricorda:
«Io dovevo fare un po’ il terzino e un po’ il centrocampista. E in più volevano che facessi la sponda di testa per Diego e Antonio. Per me una grande fatica, ma ne valse la pena perché di partite ne vincevamo. Eccome se ne vincevamo».
Anche lui vede in Pandev l’uomo giusto per recitare la sua parte:
«Lo conosco bene, lo portammo noi dell’Udinese in Italia prima di girarlo alla Lazio: lui è uno tosto, capace di stringere i denti per il bene della squadra. Come facevo io».
Carnevale spiega anche l’altra pedina chiave:
«Nel mezzo ci vuole un Bagni. E il Napoli ce l’ha: è Inler. Non solo un guerriero in campo ma un grande leader dello spogliatoio. È un Napoli davvero competitivo, in Italia e in Europa. Peccato per il girone, davvero duro: ma può togliersi qualche sfizio».
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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