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Carratelli: “Bocciata la politica delle due squadre”

No, così non va. Non ha senso impiegare in Europa i titolarissimi da risparmiare per il campionato (giochiamo per lo scudetto?) a partite compromesse. Se gli si vuole risparmiare un tempo che giochino dall’inizio e si riposino dopo 45 minuti. Può darsi che, nel frattempo, abbiano tenuto il Napoli a galla. Non c’è controprova. Ma, diamine, a Dnipropetrovsk, la nullità di Vargas imponeva una immediata sostituzione del cileno con Cavani che fremeva in panchina. Col Matador in campo, prima di beccare il raddoppio, forse la partita poteva andare diversamente. Si può giocare con una squadra “tutta riserve” se l’avversario è inferiore o in emergenza (il Dnipro, già forte di suo, schierava la formazione migliore).

Non regge la “filosofia” di Mazzarri di voler testare in Europa le riserve per scoprirne il valore e fargli fare esperienza. Questo si fa negli allenamenti. L’Europa League non può essere un allenamento. Il prestigio del club richiede di mandare in campo la migliore formazione, almeno un mix fra titolarissimi e rincalzi. Il passaggio ai sedicesimi dell’ex Coppa Uefa (passano le prime due di ogni girone) non è ancora compromesso. Ma ora viene il bello. Il Napoli ha due partite in casa per recuperare, contro Dnipro e Psv Eindhoven. Due vittorie indispensabili dopo avere perso con tutte e due le squadre. Che succederà? Andrà in campo il Napoli-1 per la rimonta? Ci sarà un saggio ripensamento sul turn-over eccessivamente spinto? Si impiegheranno i titolarissimi che andavano risparmiati per il campionato?

La qualità della “rosa” è chiara e lampante. Non c’è bisogno di “provini europei” per scoprire le virtù dei singoli che fanno più spesso panchina e uscire dall’Europa League sarà negativo sotto tutti i punti di vista. Ora si farà più pressante l’esigenza di non deludere in patria. Gli impegni che si susseguiranno con due partite a settimana (14 in due mesi fino alla sosta invernale) richiederanno un turn-over “intelligente” anche per il torneo nazionale.

Le formazioni “rimediate” in Europa non aiutano gli azzurri di rincalzo. Si rischia di perderli lasciandoli “soli” a battersi contro avversari superiori. E, se il campionato continuerà a strizzare l’occhio al Napoli, che cosa si farà al mercato di riparazione di gennaio visto che la “rosa” non è totalmente competitiva come si sperava?

C’è da augurarsi che i flop europei non portino a uno scollamento del gruppo. Non sta bene sottolineare che i rincalzi più accreditati non valgono certi titolarissimi come dimostrerebbero le partite in Europa. Era già noto. Puntualizzarlo equivale a bocciature ufficiali. La società ha avallato le scelte di Mazzarri? Presidente e tecnico ci ripensino senza drammatizzare, senza spaccature. Facciano tesoro dell’esperienza fallita che è stata negativa già in passato. Le figuracce europee minano la stessa credibilità in campionato. Bisogna recuperare Vargas. Bisogna incoraggiare Insigne. E’ necessario non defilare nessuno perché la stagione è lunga e impegnativa e tutti possono tornare utili.

Tre partite di campionato nei prossimi otto giorni. Chievo e Torino al San Paolo con l’intermezzo del mercoledì a Bergamo. Tre vittorie per spegnere polemiche, risentimenti, delusioni. Non sarà facile, ma è la “risposta” che si pretende. Tre delle squadre di testa col Napoli (Juve, Lazio, Inter) hanno anch’esse gli impegni europei. Andrà avanti chi sbaglierà di meno sui due fronti. Scoprire oggi che il Napoli è meno attrezzato delle altre significherebbe bocciare la dichiarata campagna di potenziamento. Non avevamo due squadre, un rincalzo per ogni ruolo? Facciamo una squadra sola assemblandola con intelligenza a seconda delle necessità, partita per partita, con i riposi giusti e gli avvicendamenti opportuni. Sono tutti titolari e gioca chi sta meglio, ha detto sempre Mazzarri, escludendo che ci siano “figli e figliastri”. Allora facciamo un Napoli solo con le rotazioni opportune. L’Europa League non è la Champions e costa meno stress. In campo i migliori, sempre. In campionato e in Europa.

Fonte: Il Roma

La Redazione

M.V.

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