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Caso-Pro Piacenza, il pres. della Serie C Ghirelli: “Genitori colpevoli. Il caso si poteva evitare”

''Questo caso si poteva evitare se...''

Una partita a dir poco surreale, quella disputatasi nella giornata di domenica al ‘Peschiero’ di Cuneo fra i padroni di casa e la Pro Piacenza. La sfida valida per la 27^ giornata di Serie C girone A si è infatti disputata in 11 contro 7, poi diventati 8 al 15’ della ripresa. Il Pro Piacenza ha dovuto schierare i pochi giocatori rimasti per evitare di saltare la quarta partita della stagione, che avrebbe comportato l’esclusione dal campionato. Dopo il via libera alla ripresa delle partite del club, arrivato giovedì dalla Figc, la squadra emiliana ha provveduto ad arrivare al numero minimo di tesserati che gli permettessero di scendere in campo contro il Cuneo. La partita è stata giocata da 7 ragazzi giovanissimi, dal 2000 al 2002.

Dopo le dichiarazioni rilasciate ai nostri microfoni da Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, il numero uno della Serie C è tornato sull’argomento, intervistato da Radio Rai 1 nel corso della trasmissione ‘Radio anch’io’: “In questa vicenda c’è un altro aspetto che mi inquieta. Il fatto che i genitori non si siano opposti a far scendere in campo e a far vivere un’esperienza disastrosa a quei ragazzini. Il tutto, per il solo scopo che ai loro amici tra qualche anno potranno dire ‘mio figlio ha debuttato nel calcio professionistico’”.

Ghirelli ha poi continuato: “Quei sette ragazzi la società li aveva già tesserati. Oggi attendiamo le decisioni del giudice sportivo. Nell’ultimo Consiglio federale è stata inserita la norma sull’esclusione a campionato in corso per il mancato pagamento degli emolumenti, ma dalla prossima stagione. E’ una modifica che non si poteva fare a torneo in corso”.

“Questo caso si poteva evitare se si fossero rispettati due elementi: esclusione dal campionato del Pro Piacenza, a luglio, per mancanza della fidejussione. La Lega Pro la chiese; che l’iter per quanto riguarda le violazioni compiute fosse stato chiaro e definito in tempi certi. L’unica possibilità che avevamo per non compromettere la regolarità del campionato era farli giocare e intanto verificare il loro comportamento”.

Anche lontano dai microfoni di Radio Rai 1, il presidente della Lega Pro si è espresso sull’accaduto: “L’umiliazione dei sette calciatori – della categoria “giovanissimi” – della Pro Piacenza è una cosa che non voglio più vedere. Bisogna garantire il rispetto delle norme, che sulla carta saranno in vigore dal prossimo anno. Sarà vietata la partecipazione ai campionati a tutti i club che non sono in regola. Intendo convocare tutte le parti interessate per trovare una soluzione che tuteli prima di tutto i giovani e la loro passione per lo sport. Domani vedrò Gravina con il quale ho già affrontato l’argomento. Gli interessi e gli egoismi non possono scendere in campo”.

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