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Cavani non ci sta: “Adesso basta! Parlo solo io”

Zitti tutti: papà Luisito, mama Berta, fratel Guglielmone e chiunque altro non abbia i titoli per parlare del suo presente e del suo futuro. Edinson Cavani si ribella. Si ribella e prende nettamente le distanze dal luna park di interviste familiari, a tema-mercato, che da maggio hanno innescato un gioco molto pericoloso. «Ho chiesto migliaia di volte alla mia famiglia di tacere: mi danneggiano» . Troppo forte, però, la luce dei riflettori: radio, televisioni e giornali come le sirene per Ulisse. Ingestibile la voglia di assaporare l’ebbrezza delle montagne russe (e poi spagnole, inglesi, francesi e italiane). «Ora, però, basta per favore: sono un giocatore del Napoli e sono orgoglioso di esserlo. E se un domani dovessi andare via, beh, sarò io a dirlo» . Da uomo.
NON CONFONDIAMO «Il futuro? Valuterò col presidente. Real? E’ il sogno di bimbo ma non so niente Benitez è un grande» – E allora, stop: è arrivato il giorno della
scena finale della stucchevole telenovela che non ha appassionato finanche gli spettatori più affezionati. Ciak, si gira: dal ritiro brasiliano della Celeste a Recife (attraverso Marca), e alla vigilia della semifinale di Confderations con la Selecao, è il Matador in persona a fare chiarezza. «E’ un’ottima occasione per spiegare al mondo che non bisogna confondere: quando parla la mia famiglia, non sono io a farlo. L’ho ribadito migliaia di volte: basta, così mi danneggiate» . Come a dire: non sono i miei portavoce; non rappresentano me o il mio pensiero.
AZZURRO E FIERO – Bella mossa: Edi riemerge dal pantano d’interviste rilasciate da suo padre Luis, da sua madre Berta e da suo fratello Nando Guglielmone Gomez che, sin dalla fine del campionato, non hanno fatto altro che precisare quanto il Matador meritasse e sognasse questo o quel club europeo – dal Real al City, passando per il Chelsea -, mettendolo in reale difficoltà con Napoli. Con la gente. «I miei familiari sono liberi di parlare, ma non sono le mie parole. Non sono io a dire certe cose» . Chiaro?
IL MANAGER – Tra l’altro, l’unica persona deputata a curare gli interessi del giocatore, il manager Pierpaolo Triulzi, non ha mai rilasciato una dichiarazione. Mai. Neanche una sillaba dal quartier generale di Buenos Aires, nel rispetto totale del Napoli e del lavoro. In assoluta controtendenza al trend familiare ma in pieno accordo con Cavani e con De Laurentiis. «Io sono del Napoli e dipende tutto dal Napoli: quando finirà la Confederations, io e il presidente dovremo incontrarci faccia a faccia e parlare di tante cose. Lo desidero: siamo due persone mature che sanno bene qual è la decisione migliore per il futuro di entrambi» . Il triangolo, allora, è definito e immutabile: Edi-Triulzi-De Laurentiis. Tutto il resto sono state e saranno chiacchiere.
GRAZIE NAPOLI – Sono parole cariche di significati, invece, quelle scelte per affrontare un altro tema caldo. Caliente: il Real Madrid. «E’ uno dei migliori club al mondo, ma non c’è nulla di concreto. E anzi, mi sorprende che De Laurentiis ne abbia parlato: ufficialmente non ne so nulla» . E ancora: «Il Real è il mio sogno? Ho solo detto che quando siamo bambini, tutti sogniamo. Stop. Ma oggi sono adulto e sono del Napoli. Orgoglioso di questa squadra, questa maglia e questa città: se un giorno dovessi andare via mi sentirei pronto per un grandissimo club, ma ora non so nulla. Si vedrà: l’unica certezza è che Napoli mi ha dato l’occasione di crescere e diventare quello che sono. Anche io ho dato tanto e continuerò a farlo fino all’ultimo giorno, ma se dovessi andare via, uscirei dalla porta principale e non da una di servizio. Anche se so che molti non lo capiranno» .
LA SITUAZIONE – A cuore aperto. E poi la cronaca. La storia è più o meno la stessa: Real, Chelsea e City sono interessate e studiano un piano insieme con una new entry, il Manchester United. Il Psg resta alla finestra. Cinque club, Ancelotti e Mou grandi estimatori ma nessuna offerta soddisfacente per De Laurentiis. «La clausola? Non so se 63 milioni sono troppi, devono saperlo il mio presidente e i presidenti che mi vogliono» . Finale su Benitez: «Un grande allenatore: il Napoli ne ha bisogno» . Come di Edi.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

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