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CdS – Cavani: “Napoli, sei bellissimo”

Braccia alzate a mo’ di preghiera, gli occhi rivolti al cie­lo a cercare lo sguardo di Dio e dirgli «grazie». Dieci, cento, mil­le volte grazie. Per Cavani, abbo­nato ormai alle tri­plette, si comincia da lì. E poi a segui­re, il pensierio per Maria Soledad ed il piccolo Bautista. Il mondo del Matador. Ma quel mondo do­rato, già emerso do­po Manchester, riappare quattro giorni dopo nel­la sua casa, lo stadio San Paolo. E sembra così radioso da sembrare una favola. Quattro gol in quattro giorni. Cavani non smette di re­galarsi e regalare felicità agli al­tri. A quelli che godono dal vivo ed in tv. Ai sessantamila di Fuori­grotta che ancora stanno cantan­do.

Cavani si ferma a guardarli. Vorrebbe abbracciarli uno per uno:

«E’ bellissimo vedere questo stadio cantare ‘o surdato ‘nnamu­rato. Sono da un anno qui e l’ho dovuta imparare per forza. Ma l’ammiravo anche prima, quando venivo da avversario. Un motivo che fa venire la pelle d’oca».

Cavani, alla sua quinta tripletta con la maglia del Napoli, anche nel momento di massima felicità riesce a tenere i pie­di per terra:

«E’ giu­sto esultare ma noi sappiamo quali sono i nostri limi­ti. Dobbiamo continuare a lavora­re sodo per migliorare. Dobbiamo insistere su questa strada. Ormai la squadra è sempre più convinta dei propri mezzi. Ed ha l’umiltà giusta. Difficilmente ci montiamo la testa. Il nostro segreto è quello: sapere di essere un gruppo affia­tato, che in campo dà tutto se stesso e non si abbatte alla prima difficoltà. Con il Milan siamo par­titi piuttosto contratti. Ma appe­na ci siamo sistemati meglio in campo, si è visto il vero Napoli, quello che nel secondo tempo di Manchester era riuscito a strap­pare tanti consensi » .

SEGNALE FORTE – Ma con un Cavani così ed una squadra sempre più convinta dei propri mezzi, capace di non disunirsi davanti ai «gigan­ti » del City e di spingere sull’ac­celeratore contro il Milan persi­no sul tre a uno, nulla è proibito. Per non parlare di chi ancora non ha avuto l’occasione di esprimer­si: i vari Pandev, Santana, Masca­ra, Dzemaili. Il Matador è d’ac­cordo:

«Stavolta abbiamo dato un segnale forte al campionato. Il Napoli ha stravinto a Cesena e stravinto con il Milan. Due vitto­rie diverse tra loro: la prima, col­ta in casa di un avversario affa­mato di punti e la seconda contro i campioni d’Italia in carica. Ma ora pensiamo al Chievo Verona. Fra tre giorni ci attende un altro impegno delicato. Ma se giochia­mo con questa intensità, possia­mo tranquillamente continuare a pensare di restare nelle prime po­sizioni. Il nostro obiettivo è quello di confermarci nei primissimi posti della classi­fica. Provare ad andare avanti in Champions Lea­gue ».

Non vuole sen­tir parlare di scudetto:

«No, an­dremo avanti partita dopo parti­ta. I conti li faremo alla fine. Ma se continuiamo così, ci siamo an­che noi, sicuro »

LE PRIME – E’ diventata una costan­te, la sua: celebrare le prime con un gol, o due, o anche tre. Nella sua carriera non ha mai fallito un debutto, fin dalle nazionali mino­ri. Ed anche ieri sera, per certi versi, si trattava di una prima. La prima al San Paolo della nuova stagione. E lui ha calato il tris:

«Sono contento, ringrazio i com­pagni che mi hanno messo in con­dizione di far gol, rin­grazio Walter ( Garga­no, ndr) che mi ha re­galato un assist delizio­so. E questa triplettta la dedico a Dio. Senza il suo aiuto non sarei mai arrivato a tanto. E non mi monto certo la testa. So bene che pos­sono arrivare momenti negativi. Per ora sono felice di aver regala­to una serata di gioia a questo meraviglio pubblico di Napoli».

 E a fine serata è andato a cena con moglie, figlio e i suoi procuratori, Pierpaolo Triulzi e Claudio Anel­lucci, suoi amici inseparabili.

La Redazione

A.S.

Fonte: Corriere dello Sport 

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