Altro che bagno di folla. Sui calciatori del Napoli, impegnati ieri al San Paolo per un’amichevole in famiglia, si è abbattuto uno tsunami d’entusiasmo. Circa trentamila persone sono accorse a Fuorigrotta in pieno pomeriggio e sotto un sole rovente (35°). Giovani ed anziani, donne e bambini, molti dei quali, profittando dell’ingresso gratuito, si sono affacciati per la prima volta allo stadio; altri giunti da tanti centri della Campania ed anche da fuori regione. Un happening vero e proprio. Un’ondata di folla che ha colto di sorpresa tutti: la società, costretta ad aprire un altro settore oltre ai distinti (la curva A) per contenere tanta gente ed anche gli addetti alla viabilità presi alla sprovvista (traffico in tilt per oltre due ore anche per la chiusura del lungomare Caracciolo).Ne è valsa la pena, però. I calciatori si sono prestati volentieri all’abbraccio con i loro fans. Prima, durante e dopo la gara. Si sono avvicinati agli spalti per salutare; hanno dato fondo a tutte le loro energie per regalare spettacolo e gol; infine, si sono abbandonati in un lungo applauso al termine della gara come a ringraziare per l’accoglienza.Nessuno escluso. Da De Sanctis a Lavezzi, lungamente osannato (« Olè, olè, Pocho, Pocho »); da Hamsik a Cavani; da Cannavaro ad Inler, a Lucarelli, Grava, Aronica e tutti gli altri, in particolare i nuovi (diversi apprezzamenti per Fernandez ed il portiere Rosati). Contento De Laurentiis, informato in tempo reale di quanto stava avvenendo allo stadio nonchè dei favori raccolti dalla sua iniziativa di concedere l’ingresso gratuito; soddisfatto Mazzarri nel notare i progressi compiuti sul piano atletico e tattico del gruppo, nonchè per il veloce recupero della condizione degli ultimi arrivati, i sudamericani (Lavezzi, Cavani e Gargano, in campo nei due tempi).
I BIG – Ovviamente tutte le attenzioni erano rivolte ai big, non ancora visti all’opera finora. Ebbene Lavezzi e Cavani hanno confermato di essere sulla strada giusta e di avere soprattutto più voglia di prima. Idem Gargano, seppure schierato nella formazione B, prima da esterno destro e poi a centrocampo. Sono stati, però, i ricambi a passare in vantaggio per primi. Spettacolare l’azione del gol: da Zuniga a Lucarelli per Mascara che ha trafitto De Sanctis con un diagonale chiurugico.Ma è stato come pungolare il cane che dorme. Neanche dieci minuti ed ecco il pareggio di Maggio. Ancora quattro minuti ed è arrivato lo show di Lavezzi: percussione per vie centrali, superati due compagni ed il portiere in uscita, con pallone depositato dolcemente in rete. Ed a questo punto, i trentamila sono andati in visibilio. Scene di esultanza, applausi a scena aperta e cori per quel sudamericano che nessuno vorrebbe andasse più via da Napoli tanta la somiglianza ad un suo predecessore in alcune gestualità. E poi ancora Maggio al termine di una ripartenza, coast to coast, insolita di questi tempi: quattro calciatori ad accompagnare l’azione ma l’esterno destro ha voluto provare la botta da fuori area che ha lasciato di stucco Rosati. Primo tempo divertente e poco importava che il sole scottava sempre di più e non c’era come dissetarsi. Questo Napoli piace, applica ad occhi chiusi gli schemi, indugia meno di prima e si muove con apprezzabile scioltezza dalla cintola in su. Ancora da mettere a punto certe chiusure difensive, specie sul fianco sinistro, o da sveltire l’azione di Dzemaili al fianco di Inler. Ma si tratta di dettagli sicuramente migliorabili. E poi, quando sarà al top Gargano, il discorso cambierà. Nella ripresa è andato a bersaglio anche il Matador che ha raccolto una respinta su tiro di Hamsik. Ed i trentamila hanno lasciato il San Paolo con una convinzione: i tre tenori sono pronti per regalare qualche acuto anche al Camp Nou mentre in campionato sarà un Napoli con tante cartucce in canna, non solo quei tre.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
