La cresta torna alta. Neanche il tempo di pensarci un attimo su, neanche il tempo, no, e Marek Hamsik rispolvera l’antico senso dell’orgoglio e della fiducia. L’aria da scugnizzo dell’Est: «Per la Champions è ancora tutto possibile: noi ci siamo».
CI CREDIAMO – E allora, riecco la miniatura dell’Ivan Drago del Rocky dei film. Riecco lo slovacco programmato per le cose che contano: «Sì, perché io amo questa maglia». Un messaggio chiaro. Parole sparate dritte al cuore dalle telecamere di Sky che cancellano i segnali di resa emersi da un altro messaggio, diffuso attraverso il suo sito ufficiale il giorno dopo la batosta con l’Atalanta al San Paolo: «L’anno prossimo non saremo in Champions», il senso tradotto di quelle righe. Poi, una sorta di rettifica e di monito: avete capito male, forse no. Cosa conta? Marek prende il microfono e canta così: «Dobbiamo tornare a vincere al più presto, da subito, perché per la corsa alla Champions è ancora tutto possibile».
L’OMAGGIO – Uno slogan che ha scatenato l’applauso del pubblico del teatro Acacia, al Vomero, dove ieri Hamsik ha partecipato in veste di ospite d’onore alla serata organizzata dalla Lega Italiana fibrosi cistica – finalizzata alla raccolta di fondi per la ricerca – insieme con altri sportivi: dalla leggenda della pallanuoto giocata, Carlo Silipo, a quella della panchina, Paolo De Crescenzo, fino all’olimpionico della scherma, Sandro Cuomo. Stelle che brillano e che non dimenticano: «E’ stato un grande dolore, giusto fermare i campionati», sibila Hamsik il suo tributo a Piermario Morosini.
LA CARICA – Finale azzurro. Come le speranze e il futuro prossimo che fanno rima con il Novara. «Sappiamo cosa vuole Mazzarri da noi e sappiamo anche come darglielo: bisogna vincere. Il nostro allenatore è carico e lo siamo anche noi». E poi sotto con la coniugazione del futuro remoto. E dunque un po’ di mercato: «Ripeto: amo il Napoli e sono molto felice di fare parte di questo progetto».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
