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CdS – Il presidente del Coni Petrucci: «Malati di doping legale»

Alle 11 e qualche minuto parte il duro attacco di Gianni Petrucci, presidente del Coni, al vertice del calcio italiano. Obiettivo numero uno: la Lega di Milano (quella di Serie A). Obiettivo numero due: la Juventus che passa da un tribunale all’altro per chiedere i risarcimenti e lo scudetto del 2006. Obiettivo numero tre: la difesa di Giancarlo Abete. Ma la novità è che il Coni si è dotato di una commissione di 5 saggi per studiare il modo di difendersi dagli attacchi di quella fetta di calcio che ha definito «malato di doping legale». Lo scenario verrà modificato sei ore più tardi con l’intervento di Andrea Agnelli, tornerà un po’ di sereno, ma a metà mattina, al Coni, è tempesta.

CONTRO LA LEGA – L’attacco è nella lunga premessa:

«Basta, non se ne può più. Le pagine dei giornali sono piene più di aspetti giuridici che di pallone. Il calcio è malato di doping legale. C’è una mancanza di rispetto delle regole e di etica, chi grida di più pensa di vincere, ma non vincerà. Finché lo sport è così solido non prevarrano i prepotenti, né gli arroganti. Mi riferisco al calcio di vertice. Pensiamo a quello che è successo in questa stagione: la prima giornata di campionato non si è giocata perchè mancava il contratto collettivo e a oggi non c’è ancora la firma, anche se nessuno dice niente. A marzo si è dimesso il presidente della Lega Serie A, ma non è stata fatta ancora la nuova elezione. Ci sono regole che valgono per tanti anni e poi scopriamo invece che non sono più valide. Oggi ci sono più avvocati che dirigenti e goleador, ogni regola viene aggirata da furbastri, ma lo sport è etica, è un gioco che stiamo rovinando noi stessi» .

C’è il rischio di commissariamento della Lega?

«Non lo so. Forse lo sanno loro, visto che hanno fatto così tanti studi sull’argomento. Da tempo esiste questo strappo con noi. Mi aspetto però che i presidenti prendano atto di dove è arrivato il calcio italiano, che riflettano su quello ho detto. Oscar Wilde diceva: “Ci sono quelli che vogliono parlare di niente, unica materia di cui sanno tutto” ».

LE REGOLE – Furbastri, arroganti e prepotenti, l’attacco di Petrucci è sempre più pesante.

«Ci sono dei presidenti che pensano: “i soldi sono nostri e le regole devono cambiare”. No cari presidenti, le regole sono fatte dallo sport che voi state distruggendo. Un tempo erano gentili, ora non è più così, da un momento all’altro arriva l’insulto. Non ci sto. Ma cosa devono pensare le altre federazioni del calcio?» .

Rivolto alla Lega di A:

«Domani (oggi, per il consiglio di Lega, ndr) non vi riunite per attaccare il presidente del Coni; se volete, fatelo pure, non ho paura, e dopo risponderò di nuovo, ma fate qualcosa di costruttivo, eleggete il  presidente».

I 5 SAGGI – Difendersi è l’obiettivo del Coni. «Faremo delle regole che metteranno fine a questa arroganza. Abbiamo interpellato degli esperti di diritto (De Lise, Salvatore, Capotosti, Chieppa e Napolitano, ndr) perchè se uno non interviene è una deriva. Il punto essenziale su cui la commissione deve lavorare è come difendersi da questi perenni ricorsi ai tribunali. Non voglio riferirmi né alla Juve né alle altre società quotate in Borsa, ma le regole valgono per tutti, per chi è quotato in Borsa e per chi non lo è. A volte ritirare un ricorso ti fa fare una figura più bella di una partita vinta» . La commissione dei saggi esaminerà anche la questione legata alla prescrizione. «I tempi? Saranno veloci (si parla di una scadenza natalizia, ndr). Gli esperti si troveranno davanti al superamento della clausola compromissoria, una regola di cui ci siamo dimenticati: ormai si va dritti in tribunale».

SCUDETTO 2006 – Ai tribunali di mezzo mondo si è rivolta la Juve per togliere all’Inter lo scudetto del 2006.

«Condivido la linea della Federcalcio. Abete per me non ha sbagliato. Voi dite che lo difendo sempre: è vero, ce ne fossero di persone come lui, che non si mette in canottiera e mostra i muscoli, ma che ragiona con la testa» .

Ma è giusto che quello scudetto sia ancora nella bacheca dell’Inter?

«Il presidente del Coni non ha la forza di dire se sia giusto o meno, ma le regole sono state rispettate. Per me il discorso è chiuso, chi vuole lo riapra, ma sappia che crea problemi al calcio italiano: noi viviamo di credibilità». Aggiunge: «Per fare un passo indietro abbiamo ritirato il ricorso in appello contro l’urgenza della causa contro la Lazio spa» .

La Juve ha chiesto anche il commissariamento della Figc.

«Il calcio non potrà essere commissariato da Prefetti che rispetto, ma solo dal Coni e dalla pubblica opinione».

AGNELLI – I tifosi juventini sono da anni sul piede di guerra e quello che suggerisce Petrucci difficilmente li troverà d’accordo.

«Consiglio di essere meno tifosi e di usare il buonsenso» .

Nessuna polemica diretta con Andrea Agnelli, anche se i riferimenti sono per lui.

«Porta avanti le sue idee, le rispetto, ma io ho altre idee. Non sono rimasto deluso dal suo comportamento e ho rispetto per una famiglia che ha fatto grandi cose per il calcio. In questi giorni non l’ho sentito».

Sei ore dopo, lo stesso Agnelli distenderà i toni. 

 

La Redazione

P.S.

Fonte: CdS

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