Il napoletano che sfida la scaramanzia è sotto osservazione della casa madre. La Juve, proprietaria del cartellino di Ciro Immobile, per farlo germogliare lo ha spedito da Zeman. Che sarà un nemico dichiarato, ma resta ineguagliabile nel suo mestiere.
TRA SIENA E GROSSETO – Ci avevano provato anche l’anno scorso a farlo maturare in B, ma tra Siena e Grosseto il ragazzo aveva messo a segno 3 gol. Pochi per il suo potenziale. Perciò, appena il boemo ha firmato per il Pescara, eccolo recapitato lì. Un approccio strano quello di Immobile con il club adriatico. Ha saltato quasi tutto il ritiro per partecipare alla tournèe americana della Juve, poi si allenava e giocava le amichevoli ma non le gare ufficiali, perché il suo tesseramento non era stato perfezionato per questioni legate alla quotazione in borsa del club bianconero, infine si è presentato col nº 17 tra lo stupore generale.
TITOLARE – Immobile titolare inamovibile, capocannoniere con 4 reti, sempre a segno da inizio campionato.
«Avevo tanta rabbia in corpo – racconta Ciro –perché qualcuno diceva che non vedo la porta. Ho passato tutta l’estate a caricarmi e ora posso sfogare tuttalagrintaaccumulata».
L’ambiente gli piace, gli schemi zemaniani lo esaltano, la miscela è quella giusta.«Pescara è una piazza importante, con una società forte e una tifoseria che ti dà una grande carica. Poi ho grandi benefici dal tipo di gioco, tutto in velocità, che mette noi attaccanti in condizioni di arrivare spesso alla conclusione».
GLI INSEGNAMENTI DI ZEMAN– Ogni tanto Zeman lo punzecchia.«Non sono critiche, piuttosto buoni consigli ».Il sogno di arrivare in fondo.
«Prematuro dire se potrò lottare per la classifica cannonieri, vedo Tavano, Bianchi e Bertani su tutti. Ma non mi tiro indietro».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
