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CdS – Pulvirenti: “Walter e Sinisa sono due caratteri vincenti”

Il presidente del Catania, che li ha avuti come allenatori, li giudica

Walter Mazzarri e Sinisa Mihajlovic. Alt. Attenti a non giudicare troppo in fretta. Chi pensa che abbia­no in comune chissà quante cose commette un grave er­rore. Caratteri forti eppure assai diversi, condividono soltanto l’attenzione nel la­voro e, ovviamente, la vo­glia di vincere qualcosa, possibilmente presto. Per il resto: uno da una parte e l’altro dalla parte opposta. Firmato e sottoscritto da chi li conosce bene entrambi: Nino Pulvirenti, oggi presi­dente del Catania e di Sini­sa, ieri, l’altro ieri, dieci an­ni fa, patron di un’Acireale che offrì a Mazzarri la pri­ma panchina da professio­nista.

Perché, presidente, pen­sò proprio a lui per quella stagione di C2?

« Era l’allenatore della Primavera del Bologna. Qualcuno, non ricordo più neppure chi, me ne parlò assai bene. Volli conoscer­lo. Lo incontrai. Gli parlai e capii che avevo trovato il tecnico e l’uomo che cerca­vo ».

Un colpo di fulmine

« Proprio così. Mazzarri già allora sapeva quello che voleva. Mi colpirono la sua competenza, le sue idee chiare, la sua determinazio­ne. Lui parlava e io pensavo che avevo davanti un prede­stinato. Dicevo a me stesso: questo giovanotto finirà per allenare in serie A. Quando a fine stagione, pur avendo un altro anno di contratto, mi disse che poteva andare in C1, alla Pistoiese, lo libe­rai immediatamente. Fu giusto dargli l’opportunità di salire subito di catego­ria ».

Cosicché si può dire che Mazzarri l’ha scoperto lei?

«No, sono solo stato il pri­mo a intravedere in lui cer­te qualità. Il merito di quan­to ha fatto dopo è solo suo. Delle sue qualità, appunto. Che c’erano e che prima o poi sarebbe venute fuori certamente».

Perché, invece, in tempi più recenti, per il suo Cata­nia la scelta è caduta su Mi­hajlovic?

« Con Atzori, che pure è un bravo allenatore, alla fi­ne del 2009 le cose andava­no maluccio. Eravamo ulti­mi e fummo costretti a cam­biare allenatore. Il diretto­re Lo Monaco, con il quale fui subito d’accordo, puntò su Sinisa. Lui aveva le ca­ratteristiche giuste. Ovvero: carattere, carisma e compe­tenza per dare una sterzata alla stagione. Infatti, ci sal­vammo con tranquillità».

E lei, presidente, giura che Mazzarri e Mihajlovic non si somigliano per nien­te.

«Per niente. Ovviamente mi riferisco a loro due come allenatori. La differenza più evidente? Forse sta nel rap­porto che sanno instaurare con la squadra. Per arrivare allo stesso risultato usano metodi e strade assai diver­si ».

Raccontiamo.

«Mazzarri punta molto sul dialogo, sul coinvolgimento d’ogni giocatore per costrui­re un gruppo solido e vin­cente e che rispetti le rego­le che detta. Mihajlovic, in­vece, quando entra nello spogliatoio, prima di tutto racconta il suo passato di grande calciatore. Insom­ma, come prima cosa mo­stra le credenziali».

E stasera rieccoli l’uno contro l’altro. Secondo lei come finirà?

«Napoli- Fiorentina sarà una partita d’alta intensità. Però… però penso che in questo momento il Napoli abbia più qualità dei viola e, quindi, anche più chance».

Ma chi dei due riuscirà per primo a vincere qualco­sa d’importante?

«Beh, in questo momento non faccio fatica a dire Wal­ter Mazzarri. Capacità a parte, la squadra che ha a disposizione e le ambizioni del club pongono l’allenato­re del Napoli più vicino ad un successo importante. E quando dico importante mi riferisco al campionato. Vo­glio dire che quest’anno il Napoli potrebbe conquista­re lo scudetto».

Intanto, stasera il suo Ca­tania incrocia la Juventus…

«Avremo di fronte una delle migliori squadre che ci sono in giro. Lo sappiamo. Ma sappiamo anche che ve­nendo dalla brutta sconfitta con il Genoa dobbiamo ri­scattarci».

Un’ultima cosa. Maxi Lo­pez. C’è stato un momento in cui è stato vicinissimo al­la maglia azzurra?

« Vicinissimo no. E’ vero che il Napoli s’è interessato a lui e che c’è stato anche qualche incontro, ma una trattativa vera non è mai de­collata».

La Redazione

A.S.

Fonte: Corriere dello Sport

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