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CdS – Ranieri: “Con il Napoli avremo parecchi infortunati”

 La rivoluzione della norma­lità ha restituito all’Inter alcune fonda­mentali certezze, fra cui la più banale: sa ancora vincere. Sembra poco, inve­ce è tanto. E diventa tantissimo alla vi­gilia di un’altra partita da vincere, quanto me­no da non perdere, visto che l’avversaria, il Cska, ha un solo punto in classifica, come il Lil­la.

Più passano i giorni e più diventa chiaro che non c’era un allenatore più giusto di Claudio Ranieri per l’In­ter. Non per la bravura, che comunque la sua carriera è lì a confermare; non per le ambizioni, che non sono feroci come quelle di chi ha vent’anni meno, ma che, pur alimentandolo, riesce a gestire all’esterno perchè quasi le tace, mettendo la squadra ben prima di lui; ma per l’esperienza della sua vita e del suo lavoro. Una persona normale, in un ambiente che di normale ha sempre avuto poco. Se l’Inter riuscirà a non so­praffare anche Ranieri, la rivedremo ai suoi livelli. Claudio può allenare qualunque squadra: se può dare 6, la porta a 6,5; ma se può dare 5 forse ar­riva a 6. Ha il pregio di capire chi gli sta di fronte, un campione consacrato, un giovane ambizioso, un anziano in fase di declino. E ha la straordinaria quali­tà di tirarne fuori il meglio. Un artigiano, non un inventore. Ma la gente, la squadra, si fidano di lui.

«INTER, UNA POTENZA» –L’avvio di Bolo­gna è un passo importante, ma solo se lo aggancia a quello di Mosca e poi a quello col Napoli. Perchè Ranieri ri­porti l’Inter dove Moratti pensava di trovarla deve battere il Cska e la squa­dradi Mazzarri. Riuscirci senza mez­zo centrocampo è un problema e sen­za Forlan (a Mosca) è un problema an­cora più grande. Ma la regola di Ra­nieri è quella di non mettere mai le mani avanti:«L’Inter è una potenza. Abbiamo fatto il primo passo falso in Europa e ora dobbiamo fare punti. La strada è lunga, però possiamo ripren­dere il discorso pure in Champions, sa­rà una partita difficile e impegnativa perché le squadre russe sono temibili. Speriamo di non sbagliare e di portare il Cska a commettere errori». Timori russi?«Il Cska è forte nel complesso, sta lottando per vincere lo scudetto in Russia, ha pareggiato a Lilla al 90′. Crede in quello che fa, è in salute, lot­ta fino alla fine e quindi massimo ri­spetto ».

«AMO LA SFIDA» –Mosca dopo Bologna e prima del Napoli. Poteva cominciare in modo più soft.«E’ un problema che non mi pongo. Certo, non giocare ades­so mi avrebbe permesso di recuperare Maicon, Stankovic e Sneijder, di lavo­rare sul campo, ma non mi piace la­mentarmi. Se ci sono degli ostacoli li voglio affrontare. Io amo la sfida, guar­dare negli occhi l’avversario e, se sarà più bravo, ci congratuleremo». Ripar­tire da Bologna è scontato.«Le mie sensazioni sono buone. L’importante è trovare il feeling tra me e la squadra perché è più facile trasmettere i convincimenti ai gioca­tori. Ho rimesso la squadra nel modo in cui era abituata a gio­care. In certi momenti non posso andare oltre anche perché pure do­menica abbiamo lavorato solo sul re­cupero, niente tattica. Per ora soprat­tutto tanto dialogo: la mente è la cosa più importante perché solo vincere ti dà sicurezza e allegria. Durante la so­sta, quando ci sarà tempo, metteremo qualcosa in più. Anche se dobbiamo fa­re i conti con gli infortuni e non possosbagliare formazione. In questo mo­mento mancano molti campioni, ab­biamo degli infortunati, ma è troppo importante fare punti qui. Non sarà una partita facile, però non lo sarà ne­anche per loro, perchè ci restano mol­ti campioni che faranno sicuramente una grande partita».

E’ la sua gara nume­ro 67 nelle Coppe, comprese le defunte Coppa delle Coppe e Angloitaliano (allora guidava la Fiorentina). Bilancio: 31 vittorie, 17 pareggi, 18 sconfitte. Una sola volta ha gio­cato in Russia, a San Pietroburgo con la Juventus, 0-0 con lo Zenit, già battuto 1-0 all’andata a To­rino. Non solo, nella storia delle sue coppe, l’Inter ha giocato 16 partite e ha perso una sola volta contro le russe. Claudio spinge verso nuovi e antichiscenari prestigiosi.

La Redazione

A.S.

Fonte: Corriere dello Sport

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