“Napoli,unico amore”. Il cartello è piccolo, scritto in stampatello con il pennarello azzurro, i cuoricini rossi circondano la “N”. «L’ho fatto io!» dice orgogliosa una ragazzina rotondetta con lo sguardo scugnizzo. Non avrà ancora 18 anni. Le amiche le stanno intorno, si capisce che è lei il leader della comitiva. «E i ragazzi?» chiedo curiosa non scorgendo nessun maschietto nel gruppo. «Li abbiamo lasciati a casa». «Come, nel giorno di San Valentino?». Lei mi mostra il cartello, per dire, vedi, quando ami c’è poco spazio per tutto il resto. «E poi mi chiamo Valentina. La festa è tutta mia». La serataccia arriva inaspettata a scombussolare tutti i piani della femminista per caso. «Dovevamo andare a festeggiare in paninoteca, dopo la partita. Lo avevo promesso al mio ragazzo. Lui non è tifoso ma io mo’ sto depressissima». Le scuse abbozzate a gesti da Mazzarri nei confronti dello sparuto pubblico non consolano Valentina & Friends e il commovente striscione «Ciao Carlo, piccolo grande uomo» dedicato allo scomparso Carletto Iuliano, ex capoufficio stampa del Napoli, loro così giovani nemmeno lo capiscono. Come tutti sentono solo i canti piuttosto brilli dei 500 ceki che si godono una vittoria tonda tonda. Il cellulare squilla. «Amore tra poco arrivo. Sai che facciamo? Ce ne stiamo a casa a vedere Sanremo». Mi fa l’occhiolino. La festa degli innamorati è solo rimandata a risultati migliori.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
