Nell’edizione odierna della trasmissione radiofonica “Si gonfia la rete”, Raffaele Auriemma intervista l’ex calciatore ed allenatore Cesare Maldini, padre dell’ancora più noto figlio, Paolo. Ecco quanto evidenziato per voi da Iamnaples.it:
Il calcio attuale sta soffrendo? C’è bisogno di rinnovamento?
“Rinnovare? Ma rinnovare cosa? Nel calcio non è facile apportare modifiche di grande portata. Ma, in fin dei conti, non credo ce ne sia u disperato bisogno. Certo, sarei d’accordo nel modernizzare le strutture per i tifosi, ma nient’altro di più. Bisogna mantenere la tradizione: si rinnova, ma non si dimentica”.
Il calcio italiano è ancora il più bello del mondo?
“Ho i miei dubbi, ma tutto sommato è ancora un buon calcio”.
Il calcio italiano punta maggiormente sui talenti stranieri?
“Assolutamente no. Il calcio di oggi va dove c’è il talento. La nazionalità non conta”.
Cosa ne pensa del Napoli di Mazzarri?
“Bhè, il Napoli dimostra sempre qualcosa di interessante, gioca un bel calcio. Gli azzurri corrono ininterrottamente per 90’, è questo è un merito dei preparatori. L’unica pecca è la dipendenza dal trio Lavezzi – Hamisk – Cavani. Se all’appello manca uno dei tre, la squadra rende molto meno”.
A proposito dei 150 anni dall’Unita d’Italia: c’è un momento nella sua carriera da CT nel quale avrebbe voluto sentire l’inno di Mameli e non glie l’hanno permesso?
“Nel calcio non si può sempre vincere. Ho vinto molto, ma la vittoria non è sempre all’ordine del giorno”.
Le manca un titolo europeo?
“Con l’under 21 ne ho vinti tre: non ho fatto lo stesso con la prima squadra. Capita. Alla premiazione senti l’inno dell’avversario e non il tuo: c’è un po’ d’amarezza, ma in fondo il bello del calcio sta anche in questo”.
La Redazione
M.S.
