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City, una squadra di stelle e Mancini punta su Tevez

IL SOGNO, con lui è diventato realtà. In pochissimo tempo. Del resto, per uno che ha un patrimonio stimato in 670 miliardi di euro, 261 milioni sono spiccioli. Tanti ne ha investiti lo sceicco Mansur Bin Zayd al Nahyan dall’estate 2010 per il definitivo salto di qualità della sua creatura. Manchester City addirittura meglio del fantacalcio. Limiti di spesa, infatti, non ne esistono, in barba al fair play finanziario di Platini. Mansur ha i soldi — tutto merito del petrolio di Dubai — e li investe. La collezione di stelle è impressionante, la filosofia è diametralmente opposta a quella del Barcellona. In Catalogna costruiscono campioncini nella cantera (il settore giovanile) che poi incantano pure tra i grandi. Il City non ha tutto questo tempo. Individua il rinforzo giusto e lo compra. Il prezzo non è un problema. Qualche nome? Eccoli: Tevez, Dzeko, Balotelli, Silva, Tourè, Kolarov, Savic, Clichy, Nasri e naturalmente il Kun Aguero, genero di Maradona. Il Pibe avrà il cuore diviso a metà. Da un lato la famiglia, dall’altro un pezzo del suo cuore. «Sarà indeciso», dice Roberto Mancini, il timoniere del City, che ha un certo feeling con Napoli: la moglie Federica e anche il suo sarto sono rigorosamente di queste parti. Persino le maglie del City sono simili all’azzurro. Le analogie — però — si fermano qua. In passato, dopo l’esonero di Donadoni, Mancini era stato uno dei papabili della panchina, ma adesso ha trovato l’America a Manchester. Ha vinto la Fa Cup e ora ha l’obiettivo di stupire in Premiership e in Champions. Difficile, infatti, trovarsi al buio con la luce dei suoi fuoriclasse. Mancini può concedersi addirittura il lusso di lasciarne qualcuno fuori e lo ha ammesso candidamente alla BBC: «Devo prendere certe decisioni». Quindi in panchina ci saranno nomi eccellenti: «Kolarov, Savic, Nasri e Dzeko hanno bisogno di riposarsi ». Il gigante bosniaco, insomma, non ci sarà ma c’è poco da stare allegri. Il tridente sarà di assoluta qualità con Tevez, Aguero e Silva: «Lo spagnolo è un vero top player. Non capisco perché Real e Barca se lo siano fatti scappare». Mansour se l’è assicurato per 29 milioni. L’eccezione, invece, è l’ultimo arrivato, il centrocampista Owen Hargreaves, prelevato a parametro zero. Anche gli sceicchi — a volte — risparmiano

Fonte: Repubblica

La Redazione

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