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COSI’ DIVERSI E TANTO AMATI – Cavani e Insigne: per il Napoli una coppia-gol eccezionale

Saranno la vera attrazione della serata. Cavani ed Insigne, ovvero la coppia che fa sognare i tifosi del Napoli, il tandem più intrigante del campionato. Lo stop forzato di Pandev spianerà la strada alla coppia di attaccanti che tutti aspettano di vedere all’opera, il gigante di Salto e lo scugnizzo di Frattamaggiore, ventuno centimetri di differenza tra i due, entrambi con una mitraglia tra i piedi: ventitrè gol solo in campionato per il Matador (34 complessivi); diciotto, invece, in B per il talento cresciuto con gli insegnamenti di Zeman.

Cavani ed Insigne vedono la porta come pochi. E non danno mai un punto di riferimento agli avversari. Amano fiondarsi negli spazi, spostarsi in continuazione sul fronte d’attacco, verticalizzare ad ogni occasione. Cosa saranno capaci di combinare insieme? La curiosità è tanta. Nessuno può prevederlo. Solo Mazzarri sa come si muoveranno quando il Napoli entrerà in possesso del pallone. L’ha provato e riprovato nel corso degli ultimi allenamenti, svolti rigorosamente a porte chiuse. E stavolta il fattore-sorpresa può sortire effetti positivi a favore del Napoli. A Palermo, l’inedito quanto giovane tandem, neanche cinquant’anni in due, si ritroverà per la prima volta in azione. Neanche in amichevole è stato possibile provare. Ma il talento dei due in zona gol è tale che basta poco per seminare il panico nella difesa avversaria. Sarà un problema per Sannino dover prendere le contromisure in corsa ed anche in fretta. Avendo peraltro da tenere a bada anche un certo Hamsik che quando incrocia i rosanero appare spesso ispirato quanto letale.

NON C’E’ DUE SENZA TRE – Nello stadio che fu suo per quattro campionati di fila, il Matador nei panni di ex è andato a bersaglio già due volte. Senza esultare, per rispetto di una tifoseria che l’accolse a braccia aperte nel gennaio del 2007. Andò in gol nella prima stagione con il Napoli (23 aprile 2011) ma uscì dal campo da sconfitto dopo aver portato
Lo scorso anno per il Matador 23 centri in campionato. Per il giovane talento 18 gol nel Pescara

i suoi in vantaggio (2 a 1, il risultato finale); ha concesso il bis a gennaio scorso allorchè portò il Napoli sul due a zero dopo la rete di Pandev, quindi toccò ad Hamsik chiudere il conto sul 3 a 1. Stavolta ha tanti motivi in più per catturare la scena: vuole dimostrare a De Laurentiis, con cui sta definendo i dettagli dell’adeguamento del contratto, che il suo attaccamento alla maglia è forte quanto prima; riscattare la delusione della Supercoppa, laddove la sua rete non bastò ad evitare la sconfitta; ripartire con il piede giusto in campionato per dimenticare la parentesi olimpica; dimostrare, infine, che senza Lavezzi riesce ugualmente a trovare la via del gol.
Troverà al fianco un nuovo partner. Giovane e sfrontato quanto lui. Non resta che stabilire un’intesa immediata per guardare avanti con ottimismo.

PRIMA DA TITOLARE – Non si tratta dell’esordio in A per Lorenzo Insigne. Quello l’ha già assaporato a gennaio del 2010 seppure per una manciata di secondi. Fu proprio Mazzarri a lanciarlo nella mischia nella trasferta di Livorno. E per il tamburino di Frattamaggiore il ricordo resta indimenticabile: debutto con vittoria in trasferta (0-2). Stavolta si tratta della prima da titolare con la maglia della squadra del suo cuore. Un sogno che si realizza grazie alla sua tenacia ed al suo impegno nel mettere in pratica i suggerimenti del boemo. Insigne sarebbe entrato nella mischia anche senza la squalifica di Pandev. In precampionato ha dimostrato di avere i numeri per fare bene anche in serie A. E soprattutto ha sfoderato una personalità fuori del comune, superando l’impatto del San Paolo a piè pari. Ora gli manca solo il primo gol in A per completare il percorso e mettere in difficoltà Mazzarri nelle scelte.
Fonte: Corriere dello Sport
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