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Criscitiello: “Mazzarri lascerà Napoli, lo attendono la Roma e Totti”

Più che un adagio è una statistica: una squadra per vincere lo scudetto deve perdere massimo 5 partite. La Juve dello scorso anno ha vinto il tricolore senza fermarsi una volta, quest’anno, complice la Champions League, i bianconeri stanno tirando troppo spesso il freno a mano. Non si può perdere in casa con la Sampdoria, non si può far rinascere l’Inter a Torino e, passi la sconfitta di Milano, ma con questa Roma la squadra di Glasgow non può tornare a casa a mani vuote. D’accordo Totti, unico grande Re di Roma, che tira fuori il meglio di sé nelle circostanze più complicate, ma la Juventus ha terminato i suoi bonus. 17 gare vinte, 4 pareggiate e 4 perse. Nonostante le soste, nonostante le partite a ridosso, Conte è tranquillo, perché anche quest’ultima domenica ha confermato che una vera anti-Juve non esiste, riportandoci al concetto che la Juve è la sua stessa antagonista per eccellenza. Il Napoli, ed aggiungiamo anche la Lazio, stanno avendo jolly pazzeschi; tutti gettati dalla finestra. Perché, se è vero che a volte giocare dopo è psicologicamente controproducente, altre volte è assolutamente un vantaggio. Ieri il Napoli, con tutto il rispetto per una Sampdoria rinata con Delio Rossi, non poteva non vincere. Si sarebbe riaperto il campionato, tutto sarebbe diventato più divertente ed il clima si sarebbe riscaldato ulteriormente in vista del big match del San Paolo. Totti ha lanciato l’assist a quello che potrebbe essere, tra qualche mese, il suo nuovo allenatore ma evidentemente Mazzarri non ha saputo coglierlo. Le voci circolate al termine della scorsa settimana hanno dell’incredibile, eppure la formula sembra vincente se facciamo due ragionamenti veloci. La Roma non può più sbagliare e deve scegliere a colpo sicuro il prossimo allenatore. Al diavolo i giovani (Luis Enrique), al diavolo la piazza che insorge (accontentiamoli con Zeman), facciamo di testa nostra. Baldini, che sceglie l’allenatore, e Sabatini, che si occupa soprattutto dei calciatori, hanno avviato i primi contatti con Walter Mazzarri, il quale ha fatto capire a chiare lettere che a fine anno andrà via da Napoli; il ciclo è finito. De Laurentiis farà a fine marzo l’ultima offerta che, salvo colpi di scena, dovrebbe essere respinta al mittente. Mazzarri era nel mirino dell’Inter, dove in pole per un dopo Stramaccioni, c’è Blanc. Mazzarri sarebbe incuriosito dall’avventura romana perché consapevole delle potenzialità del progetto e dei due fallimenti precedenti. Il giro di Mazzarri potrebbe aprire a nuovi scenari anche nella società. Sabatini è nel mirino della Sampdoria ed i suoi uomini gli hanno aperto di fatto la strada. Prima Sensibile, poi Osti; ora anche Delio Rossi, grande amico di Walter. L’altro Walter, Mazzarri, potrebbe portare con sé il diesse Bigon, con un eventuale passaggio di Corvino, ex Fiorentina, al Napoli. Sembra tutto fantascienza, in pieno cammino, ma quel che i tifosi non sanno è che i giochi per gennaio si fanno a novembre e quelli per giugno tra fine febbraio ed inizio marzo. Così fu bloccato anni fa Mourinho da Moratti. Chi vince sul tempo porta a casa la partita.
Nel frattempo, dopo le pagelle di una settimana fa sui top e flop degli agenti, merita un capitolo a parte un personaggio che di mestiere non fa l’agente ma l’avvocato, eppure risolve i problemi dei suoi assistiti e, spesso, quelli dei club. Beppe Bozzo da Cosenza, trapiantato a Roma, è ormai l’icona da seguire. Gli assistiti fioccano ed a gennaio ha chiuso come terzo agente-avvocato europeo più produttivo per trasferimenti nazionali ed internazionali. Moratti si è complimentato per aver chiuso Kovacic in un’ora e mezza, l’ultimo giorno di mercato. Il feeling con l’Atalanta lo ha portato a trasferire Peluso alla Juve e Schelotto all’Inter. Ha trattenuto Quagliarella alla Juventus e messo in piedi mille trattative per l’estate; tra queste il top player che piace all’Inter. Bozzo oggi è sinonimo di garanzia. Come tutti gli essere umani anche lui avrà commesso e commetterà degli errori ma la lunga gavetta lo ha portato a primeggiare nel suo lavoro. Con la fortuna che abbiamo un agente-avvocato che non risiede né a Montecarlo né in Vaticano. Anche perché il posto del Papa, dimissionario, è già stato promesso a qualcun altro…

 

Fonte: Tuttomercatoweb.com

 

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