Angelo Pisani ha una grande dote: è un uomo ostinato. Un professionista che anche nel suo impegno politico e istituzionale non ha mai perso di vista il suo «grande nemico»: Equitalia e il sistema del Fisco italiano. Sul suo sito campeggia una scritta che è un vero e proprio urlo di battaglia: «Non pagare se non dovuto! Opporsi è un diritto: non aver paura, la tua difesa siamo noi».
E per «noi» l’avvocato Pisani intende l’associazione «Noi consumatori» che ha fondato e gli ha consentito di aumentare la sua popolarità in città e anche oltre. Tanto da essere stato eletto presidente dell’ottava municipalità di Napoli «Piscinola, Marianella, Chiaiano, Scampia» e da tentare da capolista la scalata a Palazzo Madama nelle prossime politiche. La sua lista? «Liberi per un’Italia Equa» e come ulteriori slogan «Liberi da cartelle pazze, Imu, caro Rca, abusi», senza contare «Diritto di difesa contro le mafie». Un programma di forte impatto popolare per un’autentica forza della natura.
Che non si arrende neanche dinanzi alle secche smentite dell’Agenzia delle Entrate. Ieri mattina Pisani, che assiste Diego con il collega Angelo Scala, ha annunciato esultante: «Diego Armando Maradona ha definitivamente vinto la sua battaglia con il fisco italiano. Maradona è finalmente libero dall’incubo del fisco e dalle strumentalizzazioni a suo carico». Poi le smentite e Pisani che, paziente ed ostinato, spiega: «Hanno respinto solo la richiesta di intervento adesivo ad un procedimento ma non hanno rigettato il procedimento stesso. Se per il Napoli fallito, Careca e Alemao sono stati riconosciuti i diritti all’estinzione del giudizio, anche per Maradona deve valere lo stesso principio».
«Per ora – scrive l’avvocato in una nota – secondo l’ultima sentenza dei giudici tributari, anche Maradona è libero dall’accertamento fiscale definitivamente annullato, oltre che oggetto di condono. Smentisco categoricamente il tentativo da parte dell’Agenzia delle entrate di interpretare diversamente il contenuto del dispositivo della sentenza e di cercare di nascondere la verità posticipando una realtà che alla luce della confermata sentenza del 1994 e della sentenza del 29 gennaio 2013 risulterà prestissimo evidente. A questo punto – prosegue la nota – presenteremo tutta la documentazione alla Procura della Repubblica per accertare la veridicità degli atti e dei fatti e di tutte le violazioni in danno di Maradona. Io so leggere i dispositivi e le sentenze».
Il comunicato prosegue ancora per un po’ ma è chiaramente materia tecnica. Pisani, di contro, non è solo tenace avvocato ma personaggio pubblico a tutto tondo. La sua lista ha raccolto 64.000 preferenze e lui personalmente ne ha rastrellati 3.100. «Noi consumatori» è presto diventato «Movimento Anti-Equitalia», forte degli oltre «500 battaglie giudiziarie vinte contro Equitalia Polis (ex Gestline)». E a Pisani piace il rumore dei nemici, tanto più se di fama e di spessore. Una film su Gomorra a Scampia? Neanche a dirlo: «Trovo sconcertanti e poco equilibrate le affermazioni del signor Arcopinto, produttore del film Gomorra per Sky. Sono orgoglioso di aver costretto la casa di produzione a fare i conti con la rabbia della gente, della mia gente, stufa di essere vittima del circo mediatico che da anni ha generato un’equazione assurda che è Scampia uguale camorra». Davanti al tavolo della municipalità, mentre spiega queste cose, compare una scritta: «Scampiamoci da Saviano». Altra bufera e altra levata di scudi: «A Scampia nessuno vuole male a Saviano, tranne i camorristi. A Saviano abbiamo chiesto, reclamato attenzione. A Saviano continuiamo a chiedere di fare qualcosa per questo quartiere».
Era il 17 gennaio, il 16 Pisani aveva attaccato chi aveva respinto il suo simbolo elettorale «smaccatamente» anti-Equitalia. Instancabile ed ostinato, l’avvocato delle battaglie civili non dimentica il cuore di Napoli. Quello che spasima per Diego. Quello che ieri, proclamando la libertà di Maradona, Pisani ha fatto battere forte. Almeno per un po’.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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