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Da Insigne a Cavani, i nazionali azzurri fanno il giro del mondo

Cose dell’altro mondo. Perché è altrove che si gioca, e si va in campo, si fa sul serio. Partite vere, tirate, che valgono. Col Napoli che è dappertutto. Il pallone rotola qua e là, l’azzurro gli tira calci. Qualificazioni a Brasile 2014, Confederation Cup. E anche, gli Europei Under 21 e i mondiali Sub 20. Nazionapoli. La passione non va in ferie. Chi può tifa dalle spiagge. Sennò giornali, tv, radio e web. Il Napoli è d’esportazione. Un gol merita comunque un boato. Ovunque accada. Pure se lontano da Fuorigrotta. Se l’estate tarda ad arrivare, la stagione calcistica proprio non ne vuole sapere di finire. Per tutto giugno si gioca. Le vacanze, verranno. Prima ci sono le nazionali, c’è l’orgoglio patrio da difendere, e l’azzurro da rappresentare. Sempre, comunque. Perchè Napoli e il Napoli non ti lasciano mai soli. Dal San Paolo al Maracanà. E da lì in Venezuela, Colombia. E anche Israele e Turchia. Gira il mondo gira, e Napoli c’è.
Christian Maggio è atterrato a Rio. L’albergo dell’Italia dà sul mare. L’orizzonte è infinito, il colore azzurro ovviamente. Il Brasile è il calcio. La Confederation adesso, i Mondiali tra un anno. Esserci è un vanto, e Maggio è lì, unico rappresentante napoletano. Di club e di adozione.
L’amichevole con Haiti per smaltire il fuso orario e tenersi allenati. Dopo, sarà un vero “mundialito”. Si parte col Messico. Poi Giappone e Brasile: il meglio che si può vedere. Due gironi da quattro squadre, semifinale e, chissà, la finalissima. Il calendario di Maggio va oltre il 31. Le partite del suo anno (40 col Napoli più quelle con l’Italia) sono una sequela di sforzi. E sulla carta, potrebbe/dovrebbe giocarne altre sei. Fatica, stress, ma pure sogno: vincere e andare avanti l’obiettivo, fino alla fine. Le vacanze saranno dopo ancor più belle. E meritate.
Qui Rio De Janeiro a te Puerto Ordaz, Venezuela. Ovvero da Maggio a Cavani. Il Matador è l’eroe dei due mondi con tonalità appena appena diverse. Dall’azzurro acceso alla Celeste uruguagia. Quarantasei partite giocate col Napoli, 3833 minuti totali. Ma ora c’è la nazionale, c’è il maestro Tabarez che chiama. C’è il sentimento vero da assecondare. E allora, Cavani gioca. E statisticamente, è probabile faccia anche gol: segna sempre lui. Venezuela-Uruguay, ore due di questa notte. Poi tutti a letto e sogni d’oro. Che l’Italia potrebbe ritrovarselo avversario in Confederation, e potrebbero essere incubi.
Gioca il Napoli. Comunque. Anche a Barranquilla e con la maglia gialla dei cafeteros.
Colombia-Perù la prima partita di un’agenda da tenere aggiornata. Ore 22.30, palla al centro. Zuniga a destra, Armero a sinistra.Il 4-4-2 di Pekerman ha due terzini per ali. La catena mancina del Napoli si spezza, si divide le fasce. Uno di qua l’altro di là e spinta assicurata. Colombia all’attacco. Zuniga e Armero fanno gli assist, Falcao e Gutierrez la buttano dentro.
Obiettivo mondiali. Che è poi il sogno di tutti, di grandi e piccini. Il Sub 20 è la vetrina dove esporre il meglio che verrà di ogni nazionale. Osservatori di mezzo mondo in tribuna. Si scovano talenti, si cercano i migliori. Josip Radosevic è l’anima della Croazia mondiale. E del Napoli che sarà. La convocazione è già arrivata: dal ventuno giugno al 13 luglio il calcio del futuro si trasferisce in Turchia; un po’ più in là di Israle, terra promessa dei campioncini dell’Under 21. Là si giocano l’Europeo. Il futuro è adesso, massimo qualche giorno. Quelli giusti per rivedere in campo Lorenzo Insigne. Show con gol su punizione all’esordio contro l’Inghilterra. Poi entrataccia contro la Norvegia e lo stop. Forzato. La botta al perone, le lacrime e la paura. Già passata però. Come il girone di qualificazione degli azzurrini.
E allora, un po’ di riposo, il tifo per i compagni e arrivederci con Spagna o Germania. Insigne smania. Stampelle via e pallone tra i piedi. Il dolore sta scomparendo, la voglia invece aumenta. Semifinale e finale l’aspettano. Poi le vacanze. Ma non troppo lunghe però. Il pallone non si ferma mai. E rotola già verso il ritiro. 

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

 

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