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Danilo Pergamo: “Che amarezza il silenzio della società. Spalletti? Meglio non si poteva scegliere”

"Ci sono state troppe critiche per Gattuso"

Tra i migliori vignettisti sul calcio c’è il napoletano Danilo Pergamo che conta ben 85 mila follower tra Facebook ed Instagram. Le sue vignette sono diventate virali sui social e sono state ricondivise anche da alcuni giocatori. La redazione di SerieANews.com l’ha intervistato in esclusiva. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di IamNaples:

Il Napoli, incredibilmente, non è riuscito a battere il Verona in casa e non si è qualificato alla prossima edizione della Champions League. Come ti spieghi questo suicidio della squadra partenopea? 

“Non me lo spiego, anzi, attendevo qualcuno che me lo spiegasse. Ho più amarezza del silenzio della società che non per la mancata qualificazione. La squadra si vedeva che era in ansia. E’ questione di mentalità, perchè la partita contro il Verona non è così diversa da quella famosa gara contro la Fiorentinta di 3 anni fa o come l’altrettanto famoso match contro la Lazio quando sulla panchina partenopea c’era Benitez. Il Napoli non riesce a liberarsi di questi fantasmi quando ci sono gare così importanti da giocare. La colpa, in quel momento, la dai all’allenatore che non è riuscito a preparare bene la gara, ma questa paura sembra intrinseca all’interno del gruppo”.

Tanti tifosi del Napoli stanno criticando i calciatori per non aver ‘postato’ una frase sulla mancata qualificazione. Cosa ne pensi?

Mi aspettavo un messaggio dalla società e non dai calciatori. Già per la Pandemia i tifosi non sono potuti andare allo stadio, e poi nella seconda parte della stagione c’è stato un silenzio stampa che ha aumentato il distacco dalla squadra. Non hai mai potuto sentire le voci dei protagonisti. Il Napoli doveva dire: ‘Mi dispiace’. Da tifoso mi sono sentito poco considerato dalla mia squadra. Vorrei sapere il motivo perché abbia buttato via la qualificazione alla Champions. Non c’è stato il rispetto per i tifosi che sono stati tenuti fuori da ogni dinamica della squadra”.

Dopo il mancato Scudetto di tre anni fa, la piazza di Napoli è sempre in continuo fermento. Come ti spieghi tutto questo?

“La piazza di Napoli è molto sfiduciata. Dopo il mancato Scudetto con Sarri, c’è stata sempre la sensazione di non aver mai trovato la chiave giusta per tentare di nuovo di vincere il campionato o tornare a quei livelli. Questa sfiducia si combatte solo con i risultati. La piazza ha bisogno di rivedere una squadra che convinca e che giochi a viso aperto contro i propri avversari”.

Gattuso e la squadra sono stati molto criticati durante tutto l’arco della stagione. Si è esagerato secondo te? 

“Gattuso? Penso che sia stato ipercriticato anche in maniera ingiusta. Mi è dispiaciuto che per la seconda parte del campionato Gattuso non abbia potuto difendersi. L’errore del tecnico calabrese è stato di non aver saputo gestire la stampa locale, si è fatto troppo assorbire dalle polemiche. Non mi piacque quando si sfogò sui presunti contatti del presidente con altri allenatore, ma De Laurentiis ha svolse il suo ruolo; anche se dipende sempre nella maniera in cui contatti altri tecnic. La società ha commesso degli errori: la cessione di Llorente a gennaio quando in attacco avevi solo centravanti infortunati. Il tecnico calabrese ha sbagliato tante cose, come il non impiego di Demme nelle ultime due partite, ma ha fatto migliorare tanti giocatori come Zielinski, Insigne, Di Lorenzo ed OsimhenGattuso, forse, ha pagato la troppa difesa che avuto dai media nazionali”.

Il prossimo allenatore del Napoli sarà Luciano Spalletti. Ti piace questa scelta di De Laurentiis? Come giudichi le critiche a priori sul tecnico toscano?

Spalletti si porta tante critiche a causa anche della serie su Totti. In quella serie ci vedo tanta autocelabrazione e poca obiettività. Sono molto contento della scelta dell’allenatore toscano, anzi, forse la considero la migliora scelta che il Napoli potesse fare, tenendo conto dei vari parametri economici. L’ex tecnico della Roma è stato uno dei pochi in Italia che abbiamo portato realmente un gioco. Sa lavorare sia con il gruppo che con i singoli calciatori. Molti fanno riferimento ai litigi con Totti ed Icardi, ma poi i fatti hanno dato ragione al tecnico toscano. Questa preoccupazione nei confronti di Spalletti la vedo un po’ forzata”.

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