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De Giovanni: “Quando l’ultratifo sfocia nel campanilismo medievale e anacronistico; si prenda esempio dal rugby…”

Che cosa pensereste di un uomo che costringe la fidanzata a odiare non solo il suo ex, ma anche tutti i suoi amici? Che pretende che, ogni volta che li incontra, li tratti da nemici giurati? Questa stessa intollerabile violenza morale, questa inaccettabile pretesa è imposta dai tifosi del Benevento (per fortuna non da tutti, ma solo da poche centinaia di esagitati) al bomber e capitano Felice Evacuo, reo dell’orribile reato di aver salutato i tifosi della Nocerina.

Va detto che prima Evacuo aveva guidato la propria squadra a salutare i tifosi locali e solo successivamente, avendo giocato a Nocera, i supporters in visita; e che nella squadra dell’agro milita tuttora il fratello.
La società si è espressa a conforto del proprio calciatore, ci mancherebbe; e lo stesso Evacuo ha addirittura pubblicato un videomessaggio, assicurando la piena fedeltà al progetto tecnico del Benevento e ai colori della compagine di cui fino a domenica è stato il capitano. Niente da fare. Gli irriducibili ultrà giallorossi hanno continuato nella contestazione sul campo d’allenamento, chiedendo a gran voce all’ex beniamino addirittura di lasciare immediatamente la città.
Storie di ordinaria follia, insomma. Ancora una volta il calcio diventa occasione per riesumare valori fortunatamente obsoleti dal medioevo, campanilismi anacronistici e autolesionisti, espressioni di una profonda inciviltà purtroppo radicate nell’intimo dei movimenti dell’ultratifo. Perché impedire a un calciatore un gesto di normale buona educazione come un semplice saluto a chi lo ha sostenuto in passato significa mettere in discussione i valori fondanti dello sport, e non possiamo accettare che il calcio, ad onta delle centinaia di milioni di euro che muove, cessi di essere uno sport.
Siamo piuttosto decisamente contrari a questo andazzo, che eleva le curve degli stadi a movimenti di pensiero (?), a gruppi culturali che fanno opinione e tendenza, magari influenzando la formazione dei più deboli tra i tanti giovanissimi che seguono questo meraviglioso gioco.
Evacuo, a nostro parere, ha fatto un solo grave errore: ha chiesto scusa. Come se si dovesse chiedere scusa per aver salutato, dopo averli battuti, gli avversari. Come se si dovesse chiedere scusa per essere stati sportivi, e per non aver dimenticato di aver militato altrove. Come se si dovesse chiedere scusa per non essere un mercenario, legato solo ai colori di chi ti paga, in grado di dimenticare con tanto di bacio alla nuova maglia il sudore, le lacrime e la gioia condivise fino a un momento prima. Il perfetto contrario di quanto accade nel rugby, dove il terzo tempo è un momento di affermazione dei migliori valori dello sport. Evacuo è un validissimo professionista, e i tifosi, quelli veri, del Benevento ne siano orgogliosi e si schierino al suo fianco, isolando gli idioti che di sportivo non hanno nulla. Ricordando che il vero tifo è a favore, non contro.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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