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De Laurentiis a casa Benitez

Il tecnico spagnolo: "Allenerò una squadra che giocherà la Champions League"

Good morning, Rafa: e il terzo quinquennio è cominciato di slancio, all’alba del nuovo Napoli da modellare, da disegnare, da tratteggiare. Let’s go, perché nulla sia lasciato al caso, andando incontro al futuro, afferrandolo al volo, immediatamente, non appena l’aereo proveniente dagli States ha concesso al señor Benitez di ritrovarsi a Londra amabilmente accerchiato da De Laurentiis e da Bigon, dalla sua voglia matta di ricominciare (con diplomazia) in quell’universo che gli garba tanto. « Spero di allenare una squadra che partecipi alla Champions». La «sua» Napoli s’è cominciata a delinearsi lunedì scorso, in quel blitz utile per conoscersi e (già) per apprezzarsi, per scoprire di essere fatti l’uno per gli altri; il «suo» Napoli è stato praticamente concepito sin da ieri, dal primo – concreto – contatto fisico consentito dagli eventi e successivo alla formalizzazione di una intesa nelle corde delle parti: il contratto è ormai ritenuto un dettaglio marginale, un foglietto da autografare dopo il lavoro sbrigato mercoledì a Roma tra Andrea Chiavelli – l’ad del Napoli – e Manuel Garcia Quilon – il manager del tecnico – mentre stavolta è cominciata la fase operativa. 

ECCOLI – Big Ben ha dato il via e quando Rafa Benitez è rientrato dalla doppia amichevole tra Chelsea e Manchester City negli Usa ha trovato ad accoglierlo De Laurentiis e Bigon, già proiettati nella stagione 2013-2014, con i centoquaranta caratteri del tweet presidenziale pronti per l’uso: ma, prima, full immersion sui contenuti del progetto, sulle esigenze tecniche e strutturali, sulle modalità di una fusione che dovrà assecondare i desideri d’un club ormai ambiziosissimo e ispirato dalle promesse del recentissimo passato. « Resteremo a lungo tra le grandi del calcio europeo». 
SHOPPING – Lesson one: il mercato. Naturalmente e obbligatoriamente: la prima volta, all’ora del tè, a questo serve, a decifrarsi nell’anima, a confrontarsi, a sviscerare la propria visione del calcio e anche le intenzioni tattiche su quell’organico che va avanti con la difesa a tre dal 2007. Ma niente è per sempre: non lo è il codice-Benitez, eventualmente da ritoccare, né la scelta del Napoli, che infatti si è tuffato sul madrileno incurante delle sue abitudini. « Non mi lascerò condizionare dal sistema utilizzato dal nuovo allenatore». E infatti: è Benitez e faccia lui, se con il 3-4-2-1, se con il 4-2-3-1, soprattutto con gran parte di quel che esiste attualmente, da integrare attraverso una massiccia (e mirata) campagna di potenziamento. 
Fonte: Corriere dello Sport
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