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De Laurentiis: “La Supercoppa per vincere ancora”. La conferenza integrale del patron

"Continuità per un successo atteso daanni Conte? Ci sarà comunque"

L’arrivo in mattinata, un’ora sola di sonno, il pranzo veloce e la prima conferenza al piano 61 dell’Park Hyatt. Il presidente De Laurentiis ci mette poco a caricarsi. «Sono molto contento di essere qua anche se mi dispiace per i nostri tifosi ma il mondo del calcio è cambiato. Siamo riusciti a mobilitare 57mila fans in Cina in un mese di lavoro attraverso un esperto di comunicazione cinese». Ampia la parentesi dedicata al mercato. Il presidente spiega la strategia: l’ultimo obiettivo è un esterno destro. Quindi nella lista non c’è Cissokho ma non si opterà neanche per Schelotto. «Mi piace molto Dossena, un grande giocatore, non ha chiesto mai di andare via, uno dei migliori per il lavoro sulla fascia sinistra insieme a Zuniga. Puntiamo a un’alternativa a Maggio viste le tante partite e i suoi impegni con la nazionale». Poi torna su Balzaretti. «Ci ho provato sia per accontentare Mazzari sia perchè mi aveva galvanizzato il suo furore partecipativo durante le partite dell’Italia ma se lui ha ritenuto di accontentare sua moglie e il suo ego scegliendo Roma rispetto a Napoli dobbiamo rispettare queste sue scelte di campo, visto che avevo offerto di più di quanto abbia offerto la Roma. Alla fascia con Bigon non abbiamo mai smesso di pensare, stavamo ipotizzando due-tre soluzioni. Cissokho? No, non potrebbe giocare a destra».
L’immediato è la Supercoppa, la Juventus che vive un momento di difficoltà per la situazione di Conte e non solo. «L’assenza di Conte non influenzerà: non sarà in campo ma ci sarà e anche noi abbiamo vinto senza Mazzarri in panchina. Prima di parlare preferirei aspettare la fine dei processi. Con Agnelli sono d’accordo che la giustizia sportiva fosse un retaggio di un calcio nato quando non esistevano società per azioni. Ora c’erano i campionati europeei e bisognava fare subito chiarezza e invece all’estero hanno quasi creduto che fosse coinvolta tutta la nazionale». La sua proposta anti calcioscommesse: «Creerei un sistema di tutela. Noi della Lega potremo fare una società delle scommesse, con Coni e Federcalcio: con i soldi che otterremmo si potrebbe dare il via alla grande riforma del calcio. In questi giorni mi stanno telefonando per comprare il Taranto? Non compro nulla fin quando non c’è chiarezza, siamo in recessione e ho un dovere verso i tifosi del Napoli».
De Laurentiis difende a spada tratta Vargas e annuncia che resterà: «Se dovessi darlo a una squadra importante rischierebbe di non giocare comunque, e non lo mando in una più piccola perchè non voglio che si facciano esperimenti su un investimento importante, preferisco tenerlo a casa mia. Deve abituarsi al calcio italiano e imparare la lingua. Allora ho preso un traduttore spagnolo con un passato da calciatore per aiutarlo sul campo e un altro per la vita quotidiana». L’elogio a Cavani dopo le frasi forti al Matador che riservò in ritiro: «È un pezzo da novanta che si è confermato per due anni di seguito un grande goleador e si sacrifica molto per la squadra, noi lo abbiamo aspettato a braccia aperte ed è ritornato, ha messo benzina in questi giorni e mi auguro che sabato fornisca una grande prestazione. Lo abbiamo sempre rispettato e risponderà con un’altra annata delle sue. Ah, sapete che sono andato a trovarlo a Cardiff. Per il rinnovo del contratto? Mica è in scadenza».
Poi parole bellissime per Insigne. «Mi aspettavo che avrebbe creato grande interesse, non solo è un vero scugnizzo napoletano ma è anche dotato di un piede d’oro con un collegamento diretto con il cervello: è diligente, farà molto parlare di sé e divertire. Non dobbiamo entrare nella contraddizione che un napoletano non può giocare a Napoli. Mazzarri, io, Bigon dobbiamo tutelarlo e i tifosi non devono pretendere tutto subito. Messi è diventato quello che è negli ultimi due anni».
Il venti maggio il primo trofeo alzato: la coppa Italia. De Laurentiis vuole proseguire. «Vincere la Supercoppa sarebbe la continuazione di una vittoria che mancava da più di vent’anni e propiziatoria per una continuità che è bene ci sia ancora. Sarà una prova per verificare lo stato di forma, poi avremo l’Olimpyacos campione di Grecia e il Palermo che con Sannino si sarà rafforzato». A soci cinesi non è interessato. «Non credo alle società a più persone. Poi bisognerebbe capire bene l’apporto che potrebbero dare. Per fare lo stadio non ho bisogno dei cinesi. E comunque dopo otto anni di Napoli non dò certo il dieci per cento». Un pensiero a Lavezzi. «Tutti si sono idealizzati nel Pocho, per questo non potrà mai uscire dal cuore dei napoletani». Poi l’ultima idea: «Mi piacerebbe formare una squadra di rugby del Napoli».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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