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«Di calcio si deve vivere e ridere, non morire», il messaggio commovente di Antonella Leardi

Quello scricciolo della signora Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito, è un gigante con il coraggio di cento leoni, gli attributi di un gladiatore e la dignità dei sovrani: suo figlio ha salutato questa vita 39 giorni fa, ma lei, la mamma d’Italia (come dice De Laurentiis), trova la forza per entrare al San Paolo dopo trent’anni e con tutto l’amore che soltanto una madre può, predica la pace in mezzo ai ventimila. « Di calcio si deve vivere e ridere, non morire com’è successo a mio figlio: spero che questa sia la prima partita di una lunga serie di pace e amore. Nessuno dimentichi Ciro: chi lo fa, lo uccide un’altra volta ». Impossibile. Anzi qualcosa in più: « Un settore dello stadio sarà dedicato a Ciro ». Parola di presidente.
L’OMAGGIO . E allora, la prima pietra della Fratellanza italiana Calcio nel nome di Ciro: è così che si chiama il progetto, « il movimento che Antonella, la mamma d’Italia e di tutti gli italiani, ha avuto l’illuminazione straordinaria di creare », spiega Aurelio De Laurentiis. Il papà, più che il presidente. L’uomo sensibile e profondo che semina i fiori della speranza al fianco di una donna straordinaria. Partendo dalla memoria: « Un settore del San Paolo, e poi del nuovo stadio che prima o poi farò dopo aver messo a posto questo, sarà dedicato a Ciro ». Magari proprio quella Curva B che cullava i suoi sogni. « Il Napoli aiuterà la Fratellanza con l’intero incasso di questa partita e magari con altre somme, se non fosse sufficiente, e poi con ulteriori iniziative ».
LACRIME E FIORI. Ne ha versate a fiumi sulla spalla di Edo De Laurentiis, la signora Antonella, prima di iniziare a camminare sorridente attraverso il campo tenendo per mano sia lui, sia papà Aurelio. Loro tre e poi Marek Hamsik, una mano a Edo e l’altra occupata da un mazzo di fiori, mentre una parte delle luci dello stadio si spegne creando un’atmosfera delicata: i quattro raggiungono la Curva B e il capitano azzurro adagia i fiori. “Ciro” diventa un coro esplosivo: i ventimila del San Paolo urlano a ripetizione.
BASTA VIOLENZA . De Laurentiis prende la parola: « La Fratellanza italiana Calcio è un qualcosa che a Scampia potrà essere d’aiuto nel nome di Ciro. E’ un esempio per i napoletani che vogliono staccarsi dalla violenza e da quelle situazioni che fanno sprofondare Napoli ». Poi, la firma: « Niente più violenza, ma solo valori calcistici sani e veri per lo sport degli italiani: ecco perché Antonella è la mamma d’Italia ».

AMORE VERO. Eccola, la gigantesca madre: la t-shirt “Ciro Vive” sulla pelle, una catena d’argento con il volto di suo figlio al collo e la voce stracolma di amore. « Buonasera e grazie a tutti: spero che con questa serata si inauguri un percorso di pace in tutta Italia in memoria di Ciro: lui vive dentro me, dentro voi. Vive in ogni tifoso italiano. Ringrazio De Laurentiis a nome di Ciro per questo progetto finalizzato a riqualificare le strutture sportive di una serie di scuole Scampia: è il rione in cui viveva e lavorava. E’ il quartiere che amava tanto ». E’ un discorso che tocca l’anima e insegna la vita. Quasi a tutti: neanche il tempo di salutare mamma Antonella, e ripartono i cori anti-Roma, romanisti e romani. Il 2 agosto 2014 è la data della Fratellanza nel nome di Ciro: che la purezza del suo ricordo non sia sporcata con l’odio.
Fonte: Corriere dello Sport

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