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Dimaro, provincia di Napoli. Per due settimane l’unica lingua parlata è quella partenopea

Il sindaco Menghini: «Il rapporto con la squadra e i tifosi azzurri è speciale»

DIMARO (TN) – Benvenuti a Dimaro, provincia di Napoli. Per due settimane qui c’è il tutto esaurito e la lingua è una soltanto: il napoletano. Ieri s’è corso per il campionato italiano di ciclismo, i corridori sono passati di qui, strade chiuse al traffico, un po’ di confusione. Con il Napoli fila tutto liscio, invece. «Vengono le famiglie, soprattutto. Non solo dalla Campania ma soprattutto dal nord, dalla Svizzera, dalla Germania e da Trento vengono che lavorano al Commissariato di Governo, tutti tifosi del Napoli ovviamente»,  spiega Romedio Menghini sindaco a tempo pieno e il promotore di questo connubio che va avanti da tre anni.

IL SINDACO  – «Qui sono venute squadre importanti come il Bologna, il Siena, la Fiorentina, il Monaco e altre ancora ma il ritorno economico che c’è stato attraverso il Napoli è qualcosa di impressionante. L’onda lunga arriva fino all’inverno con napoletani che tornano per le vacanze natalizie. Quello sportivo è un turismo sano perchè a vedere la loro squadra vengono le famiglie che visitano così le nostre belle zone. Si crea un rapporto positivo, ci mettiamo a loro disposizione e non so più quanti amici ho collezionato», dice ancora il sindaco che aggiunge:  «Sono stato a Napoli dove ho visto che tutto viene risolto con facilità, due telefonate e non ci sono più problemi. Mi trovo a mio agio coi napoletani che hanno il senso dell’ospitalità mentre noi siamo più chiusi ma quando si crea il rapporto, diventiamo più partenopei di loro».

CLUB ORGINIZZATO – Il contratto col Napoli scadrà l’anno prossimo. «Ma siamo pronti a prolungarlo, con De Laurentis s’è creato un bel rapporto, quando viene qui andiamo a fare passeggiate rilassanti».  In baita, invece, il presidente va con Riccardo Rosatti, figlio di Tito che è il proprietario dello Sport Hotel che ospita il Napoli.  «Si va in zone bellissime, per rilassarsi e vivere a contatto con la natura»,  dice l’albergatore. Il papà Tito è orgoglioso del suo lavoro sottolineato dalle foto ricordo delle tante squadre che sono passare nel suo hotel. «Il Napoli è qualcosa di particolare, è una squadra che porta tanti tifosi e non crea problemi, bene organizzata in ogni dettaglio».  Blindati nell’elegante struttura che offre ogni confort, quando c’è la giornata libera i calciatori vorrebbero fare tante cose: « Indichiamo loro qualcosa di particolare come il rafting, la pesca al laghetto, le passeggiate nel bosco e tornano contenti per avere fatto cose semplici e meravigliose».

IL DESIDERIO DI TUTTI – Unico rammarico da parte dei commercianti del luogo: «Vorremmo avere i giocatori in giro per il paese ma ci rendiamo conto che dipende da motivi di sicurezza. Almeno uno o due di loro ogni tanto potrebbero fermarci in centro»,  dice Massimo Frau che al “Bistro 46” prepara deliziosi aperitivi. «L’anno scorso è venuto Insigne con i familiari, è stata festa grande», ricorda la moglie Fabiola mostrando con orgoglio le foto che tappezzano il suo locale e quello scudetto beneaugurante.
Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione
L.D.M.

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