I tifosi del Cagliari nelle due curve hanno esposto striscioni dedicati a Sic, il povero Marco Simoncelli morto sul circuito. È stato toccante il minuto di silenzio in memoria del giovane pilota: tutti in piedi e lacrime, anche in campo. Prima, dalle stesse curve, erano scati scarventati insulti sui pochi napoletani presenti, circa 50, sistemati nella «gabbia» nel secondo anello della tribuna, simile a quella del San Paolo. Insulti e uno striscione esposto in curva Nord «Napoli m…», rimosso soltanto dopo un quarto d’ora quando l’arbitro Banti ha fischiato il minuto di silenzio. Dal settore dei napoletani si sono ascoltati cori offensivi contro il presidente del Cagliari, Cellino. Fischi per gli azzurri durante il riscaldamento prepartita, anche per De Laurentiis quando ha attraversato il campo per raggiungere la tribuna d’onore. Il presidente è sbarcato all’aeroporto di Elmas mezz’ora prima dell’inizio della partita, saltando l’appuntamento con Mazzarri e i giocatori in albergo. Il Napoli è stato sorvegliato dai carabinieri anche durante la notte: una pattuglia ha stazionato davanti all’ingresso del T-Hotel, temendo che vi fossero incursioni di ultrà cagliaritani. «Questa partita viene sempre troppo caricata e in campo non accade poi nulla, c’è la massima correttezza», ha sottolineato Mazzarri. Pochi i napoletani presenti a Cagliari, tutti in possesso della Tessera del tifoso. Un solo striscione esposto, quello dedicato da due ragazzi del quartiere Ponticelli al capitano Cannavaro, rimasto in panchina. Dieci minuti dopo la fine della partita vi sono stati momenti di tensione perché alcuni napoletani hanno sfondato la barriera di divisione e hanno raggiunto la tribuna centrale. Lancio di oggetti, ma non vi sono stati scontri con i tifosi cagliaritani perché dal settore erano usciti tutti. L’intervento della polizia ha riportato l’ordine: i napoletani sono tornati nel loro settore. L’unico scontro tra uno steward del Cagliari e un agente.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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