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Dott. Fusco: “Cavani e Behrami sono atleti straordinari”

"Sono curioso di vedere il cambio di filosofia di gioco e di lavoro tra Mazzarri e Benitez"

Il sito Generazioneditalenti.com ha intervistato il Dott.Giampiero Fusco, fisioterapista ed osteopata campano apprezzato anche a livello nazionale.

Partiamo dal suo passato, come nasce la passione per l’osteopatia e la fisioterapia? 

Come spesso capita nella vita, nasce per caso. All’età di 19 anni, un amico mi introduce nel mondo delle arti orientali, e quasi per gioco, comincio a studiare alcuni testi della religione induista e taoista. In meno di un anno, comincio ad appassionarmi e ad avvicinarmi anche alla parte pratica, praticando yoga e frequentando corsi per l’apprendimento di tecniche manuali inerenti alla medicina tradizionale cinese. Tutto è cominciato per gioco, anche perchè non era il mio mondo e soprattutto nella vita come lavoro mi occupavo di tutt’altro; ma pian piano questa passione mi ha completamente divorato, a tal punto che ho cominciato ad intraprendere un percorso di studi sempre più impegnativo con l’obiettivo di poter divenire un giorno un professionista. Una delle spinte maggiori è stata la motivazione, che mi ha permesso di compiere enormi sacrifici lavorando e studiando contemporaneamente e costantemente, pensi che sono ben 13 anni che dedico parte delle ore notturne allo studio ed alla ricerca. Questo spirito mi ha permesso di laurearmi in Fisioterapia presso l’Università Federico II di Napoli, e diplomarmi in Osteopatia presso L’Accademia Europea di Medicina Osteopatica. 

Quale attitudini e competenze deve avere un bravo osteopata? 

Deve innanzitutto capire il paziente che ha di fronte, ed esser in grado di ripristinare gli equilibri funzionali del corpo, promuovendo benessere e salute. 

Gli osteopati, i fisioterapisti, spesso ricoprono un ruolo molto importante nelle società di calcio ma lavorano “nell’ombra” e spesso lontano dalle luci dei riflettori. Come si applica l’osteopatia e la fisioterapia agli atleti che hanno bisogno dell’intervento dello specialista in materia? 

Lo scopo del trattamento Osteopatico nello sport è il ripristino delle disfunzioni articolari, viscerali e craniali al fine di ottenere un miglioramento dell’ergonomia e della postura, in modo da poter facilitare il recupero post gara e post-trauma e ridurre le recidive degli infortuni. L’intervento dell’osteopata si integra a pieno con il lavoro svolto dal Fisioterapista, che ha il compito di definire, ed applicare il miglior programma riabilitativo specifico su “misura” per ogni singolo atleta. 

Quanto è importante instaurare un clima di sintonia con gli atleti? 

E’ assolutamente di fondamentale importanza. Nel nostro lavoro il primo passo è saper instaurare un buon “dialogo terapeutico” in modo che l’atleta acquisisca la fiducia necessaria per il corretto svolgimento di un opportuno piano di recupero. 

Prevenire è sempre meglio che curare. Quanto è importante effettuare una valutazione osteopatica sulla tendenza futura ad infortunarsi di un atleta ?

Nello sportivo è fondamentale instaurare un buon equilibrio biomeccanico affinchè il corpo possa esprimere la miglior performance atletica. L’osteopatia individua gli squilibri biomeccanici e promuove il miglioramento dei disturbi neurofisiologici connessi. 

Da grande appassionato di calcio e tifoso del Napoli, come vede il nuovo arrivo di Benitez?

Come la stragrande maggioranza dei tifosi napoletani, sono molto curioso di vedere il nuovo Napoli. Mazzarri è un gran motivatore che fa del dialogo coi giocatori e della “tensione” il suo forte, basandosi su scelte che a volte ai nostri occhi sono apparse molto rigide. Benitez è uno stratega, il suo dialogo non è ossessivo,e si basa sulla concretezza di poche parole. Per quanto concerne l’aspetto tecnico-tattico, il Napoli fà della fisicità e della reattività in campo il suo punto di forza. I giocatori che attualmente sono in rosa sono stati “educati” a questo tipo di gioco, non solo tatticamente, ma anche fisicamente; la mia curiosità è vedere se attraverso la loro professionalità sapranno adattarsi ad un gioco che prevede una maturità mentale superiore a quella fisica. Credo quindi che questo cambiamento in realtà assuma anche un ruolo di cartina tornasole per verificare l’effettiva crescita calcistica dei giocatori. 

Con Mazzarri si è sempre parlato di un ottimo lavoro di preparazione atletica, condivide quest’opinione diffusa? 

I risultati ne danno atto. E’ una mia personale opinione, ma credo che oltre alle indubbie competenze specifiche degli addetti ai lavori, il clima temperato del nostro territorio abbia favorito l’ottenimento di traguardi così importanti quali la riduzione minima degli infortuni . 

Quali calciatori dell’attuale rosa del Napoli considera dal punto di vista atletico più dotati di altri?

E’ difficile non notare le straordinarie capacità atletiche di Cavani e Berhami 

Non solo calcio. Tra i suoi più illustri assistiti ci sono campioni nazionali di Muay Thai. Cosa può dirci su questa disciplina e sul lavoro da lei svolto a riguardo? 

La Muay Thai è una disciplina davvero affascinante, poichè unisce la sacralità che ritroviamo a fondamento di molte discipline orientali, ed una pratica di combattimento davvero completa. Tra i miei pazienti ho avuto l’onore di poter conoscere il maestro Aldo Chiari ed alcuni suoi eccellenti allievi che gareggiano in circuiti di livello internazionale. Il mio lavoro in qualità di osteopata è stato in primis quello di liberare il corpo da blocchi muscolo-scheletrici causati dai traumi che si verificano durante gli incontri, essendo uno sport a contatto pieno. Una volta acquisito un “clima di sintonia”, come abbiamo detto prima, il mio ruolo è stato quello di dare un un sostegno sia preventivo che di supporto alla competizione e nel recupero psico-fisico.

Sappiamo che un’altra sua grande passione è la musica e nello specifico lo strumento della batteria. Apparentemente non c’è nessun connubio con l’attività svolta nella sua professione o sbagliamo? 

Beh, all’apparenza sembrano due mondi lontani, in realtà sono fondati sui medesimi principi. Suono la batteria per diletto, ed i miei studi seppur esigiui sono avvenuti presso un grande maestro e jazzista: Sergio Di Natale. Per i batteristi ho creato due video di stretching, nati dalla collaborazione con il maestro Cristian Colusso, che si intitolano “curare il corpo prima del suono”, attualmente presenti sul mio canale youtube. Suonare la batteria ( ed in generale qualsiasi strumento) come nel praticare l’osteopatia necessita di un’approfondita conoscenza teorica e di migliaia di ore di pratica, per apprendere come eseguire in modo preciso differenti ritmiche, affinchè il musicista possa far nascere il proprio suono, il proprio “groove”. Noi osteopati, come i musicisti, affiniamo lungo il nostro percorso le nostre capacità percettive e tattili attraverso migliaia di ore di studio e di pratica, affinchè possiamo ripristinare l’armonia ed il benessere nei nostri pazienti. Grazie a questa visione ho trattato osteopaticamente molti musicisti. Molto spesso recandomi a dei concerti, mi ritrovo a “studiare” i loro movimenti, poichè la vera clinica la si apprende sul campo. La ringraziamo per la disponibilità concessaci. 


Fonte: Generazioneditalenti.com
La Redazione
C.T.
Si ringrazia il sito amico generazioneditalenti.com per averci fornito questo prezioso articolo, clicca qui per leggere quello originale
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