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ESCLUSIVA- Misuraca: “Ti amo Napoli, un testo che abbraccia squadra e città”

Tra musica, arte e fede l'intervista a Nando Misuraca, cantautore di "Ti amo Napoli"

Il cantautore e grandissimo tifoso azzurro racconta ad IamNaples.it della sua passione che lo ha condotto anche a comporre “Ti amo Napoli”, non un inno ma una canzone d’amore, divenuta anche uno street concert ed un video:

La tua canzone “Ti amo Napoli”, è dedicata all’amore azzurro. Racconta un po’, come nasce quest’idea?

“Nacque due anni fa, nel 2010,  ma l’accantonai perché in quel periodo c’era molto materiale “calcistico” in giro, di carattere parodistico e non. Poi nell’estate 2011 Gianni Conte, cantante dell’Orchestra Italiana di Renzo Arbore e  Max Bonardi, giornalista, nonché amico mio, ascoltarono il brano e mi spronarono a inciderlo e farlo uscire. Di Daniele Franzese, motore musicale del progetto, fu l’idea di coinvolgere Clementino, rapper napoletano che oggi è fra i più importanti d’Italia. Leggendo “Ti racconto il 10 maggio” e incontrando l’autore Maurizio De Giovanni ebbi infine l’idea di inserire nella canzone un brano del libro facendolo recitare ad Umberto Bellissimo, tra gli attori più bravi del teatro napoletano e non solo. Un avvio itinerante, una canzone d’amore nata da un flusso di emozioni continue”

E come mai la scelta di portarla in uno street concert il 1 maggio dopo Napoli-Palermo?

“Inizialmente doveva essere un flash mob, ma i ballerini che avevamo coinvolto son venuti meno. Al progetto non abbiamo voluto rinunciare, allora lo abbiamo convertito in qualcosa che è addirittura più difficile perché uno street concert è totalmente improvvisato e può anche non piacere. Invece quel 1 maggio  è piaciuto ed è stato davvero magico. E per tutto ciò devo dire grazie ad un gruppo di giovani, tutti napoletani, tra video maker, dj, speaker e, last but not least,  Mauro Pepino, un bravissimo regista di appena 20 anni che ha curato riprese e montaggio.”

Nando,  Lavezzi è appena approdato al PSG. Si sentiva davvero “spodestato” da Cavani così com’è stato detto?

“I motivi dell’addio di Lavezzi sono molteplici: Yanina è stata sicuramente l’ago della bilancia, una fidanzata dalla personalità forte con ambizioni nel mondo dello spettacolo; per lei Parigi è il punto d’arrivo e di lancio in chiave carriera. Dal canto suo Il Pocho è passato dall’essere un leader incontrastato a un comprimario importante con l’arrivo di altri giocatori validi.  Pandev ha, ad esempio, gradualmente conquistato punti nel cuore dei napoletani, Cavani è diventato l’idolo  del S. Paolo, e non dimentichiamo Hamsik, vero innamorato di Napoli. Questi fattori, non ultimo quello economico, lo hanno indotto ad andar via. Intanto alla conferenza di presentazione al PSG non l’ho mica visto felice quanto, “imbalsamato”, teso e quasi dispiaciuto. Comunque credo che i napoletani sopravviveranno al suo addio.”

E Cavani, a questo punto può essere lui il “leader indiscusso” del Napoli in luogo di Lavezzi?

“Beh, è il prototipo dell’atleta perfetto, bravo nella vita come in campo, dove ti fa dei numeri straordinari.  Una persona quadrata, che ha una famiglia, dei valori, che crede. Infatti è uno degli atleti di Cristo.”

Caratterialmente con chi ti identifichi tra Cavani, Hamsik o Pandev?

“Sono una persona passionale e concreta insieme. Diciamo che chi mi sta più a cuore è Cavani, ma il macedone pure mi piace. Invece non stravedevo per Lavezzi pur riconoscendogli doti geniali e grandi colpi”

Cavani ti piace per la sua concretezza e il suo essere metodico?

“Beh sì, è un gran lavoratore, che va alle Olimpiadi dopo un torneo pesante solo per difendere i colori della suo Paese. Poi anche esteticamente ti dà l’idea di condottiero, una sorta di Che Guevara.”

Qual è il primo ricordo che hai del Napoli?

“Il primo scudetto, vivevo in un paesino allora, Atena Lucana. Ricordo le emozioni di Napoli-Fiorentina, da   allora non ho più smesso di amare il Napoli. Crescendo, poi, si è unito anche l’amore per la Città. Se ami Napoli Città non puoi non amare il Napoli calcio”

Escludendo Maradona il giocatore che ricordi con maggiore affetto?

“Ero un fan sfegatato di Zola. L’ho conosciuto personalmente e ne ho visto l’umiltà e il talento incredibili, in più è sardo e io amo tantissimo la Sardegna…”

Chi ti piacerebbe vedere in maglia azzurra per questa prossima stagione?

“Non credo che il Napoli necessiti di top player, quanto di buoni giocatori; diciamo che mi piacerebbero elementi di comprovata importanza ed esperienza internazionale, come Skrtel. Non mi dispiacerebbero Benatia e Armero, mentre non ho ancora individuato un vice-Cavani. Sono curioso di vedere all’opera Insigne anche se noto già un po’ troppa pressione su di lui… è difficile raccogliere l’eredità di Lavezzi e per un napoletano lo è ancora di più”

Auspici per il 2012-2013?

“Piuttosto che il campionato per il quale vedo favoriti ancora i soliti: Juve, Inter e Milan, sarebbe bello vincere l’Europa League e, con i giusti innesti, fare un campionato di vertice coronato da un bel piazzamento Champions!”

Ecco il docu-video ufficiale della canzone “Ti Amo Napoli”:

Intervista a cura di Maria Villani

 

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