Franco Esposito, storica firma de “Il Mattino”, ci propone, tramite il suo intervento a Marte Sport Live, un piccolo viaggio lungo le rive del calcio ‘di una volta’ incentrato sulla figura del compianto Bruno Pesaola, ex calciatore e tecnico azzurro, scomparso pochi giorni fa. Ecco quanto evidenziato dalla nostra Redazione:
“Di Pesaola ho tanti ricordi. Avevo dodici anni e lui si sposò in un albergo distante pochi metri da casa mia. La sua figura ha sempre affascinato me e tutti gli addetti ai lavori. Ricordo aneddoti stupendi, come una partita tra Napoli e Genoa in cui mi improvvisai fotografo a bordocampo. Gli azzurri passarono in svantaggio e lui, nel momento in cui l’arbitro, mi pare Lo Bello, concesse un rigore al Napoli, cominciò un monologo con una figurina della Madonna. Ovviamente, poi, non guardò lo svolgersi del penalty ed attese il boato dello Stadio per capire che si fosse fatto gol. Era ironico, ma le sue battute, più che saggi di ironia, erano vere e proprie sentenze. Pesaola, però, non era solo un grande personaggio ma, per chi non l’ha mai visto all’opera, un grandissimo uomo di calcio. La sua ‘napoletanità’? Era un napoletano DOC, nato ‘per sbaglio’ in Argentina. A sua madre disse di andare in Italia per un paio d’anni per racimolare qualche soldo. Beh, c’è stato 52 anni e, nel 2009, ha ricevuto la cittadinanza onoraria partenopea. Benitez? Un grande maestro, ma il suo feeling col calcio italiano non è mai sbocciato.”
