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Fernandez, Uvini, Radosevic, Novothny: in “missione” a Dimaro per convincere Benitez

Corrono, sgobbano, si applicano in quel di Dimaro. Sono i quattro giovani appesi ad un filo : Fernandez, Uvini, Radosevic e Novothny. Tutti e quattro under 25 e con la speranza di farsi notare dal nuovo tecnico, Rafa Benitez. Tutti e quattro poco incoraggiati dal precedente allenatore, anzi spediti in prestito per trovare un pò di spazio. Eppure, tranne l’ungherese Novothny, gli altri non sono giovani da scoprire del tutto. Non sono degli illustri sconosciuti. Fernandez, Uvini e Radosevic fanno parte delle rappresentative, maggiori o minori, dei loro Paesi d’origine: l’Argentina, il Brasile, la Croazia. Tutti e quattro rientrano in una strategia ben precisa della società: scommettere su dei giovani promettenti di anno in anno. Nessuno di loro ha sfondato. Ed ora ci riprovano. Vogliono dimostrare a Benitez che possono far parte della rosa di prima Puntano a restare nel club azzurro E il difensore brasiliano fa anche l’interprete…squadra.
Convincere il tecnico di avere qualità tecniche e fisiche per poter essere lanciati nella mischia. Insomma, un ritiro precampionato che ha il sapore di un esame di abilitazione per le quattro scommesse del Napoli.

FERNANDEZ – Argentino con passaporto italiano, Federico Fernandez è il meno giovane di tutti: ventiquattro anni appena. Alto 1.89, longilineo, è un difensore centrale di piede destro. Vanta già quindici presenze nella nazionale argentina maggiore, con due gol. Ha il contratto in scadenza nel 2016 per cui va presa una decisione nell’immediato: rinnovo o cessione. Fernandez, con antenati di origini irpine, era stato mandato in prestito al Getafe per avere un minimo di continuità. Nel Napoli trovava sempre meno spazio in una difesa a tre. Ma di lui si ricorda una doppietta all’Allianz Arena in Champions League che fece tremare il Bayern Monaco. In Spagna, da febbraio a giugno, ha collezionato quattordici presenze con un gol all’attivo. Rendimento giudicato apprezzabile dalla critica. Eppure il Getafe non ha inteso esercitarne il riscatto. E’ rientrato a Napoli ed ora sta cercando di mettersi in evidenza agli occhi di Benitez trovandosi molto più a suo agio in una linea difensiva a quattro (come gioca l’Argentina).

UVINI – Anche lui, brasiliano di Capivari, possiede il doppio passaporto. Uvini ha appena ventidue anni. E’ alto 1.87 ed il suo contratto scade nel 2017. Anche lui gioca da difensore centrale ed è di piede destro. Vanta qualche presenza nella nazionale maggiore verdeoro (3). Ed anche su di lui il Napoli aveva puntato forte. Poi qualche sfortunata esibizione in Primavera ed una in Europa League (in casa con il Psv) suggerirono al club di cederlo in prestito al Siena. Qui Uvini non ha mai giocato ed è tornato alla base. Durante la presentazione di Rafael si è prestato a fare da interprete sfoggiando una buona dose di autoironia: «Lui ha scelto Napoli perchè ci sono qua io. A parte gli scherzi, in questi giorni cercherò di farmi notare dal nuovo mister e di conquistare qualche chance per restare» , ha detto.

RADOSEVIC – E’ l’ultimo arrivato in casa Napoli. Ha appena 19 anni e fu rilevato dall’Hajduk Spalato. Gioca da centrocampista incontrista ma possiede anche una discreta visione di gioco. Nella precedente gestione tecnica non ha trovato tanto spazio e si è esibito prevalentemente nella formazione Primavera. Anche lui fa parte del giro della nazionale croata. Ed anche lui strizza l’occhio a Benitez durante gli allenamenti. Ha saputo che il nuovo tecnico non si crea tanti problemi se deve lanciare in prima squadra un giovane. E fa di tutto per mettersi in evidenza. La tenacia non gli manca. Radosevic vuole sfondare nel calcio e ce la sta mettendo tutta per rimanere nel giro della prima squadra. A Napoli si è ambientato, non ha più difficoltà con la lingua ed è sicuro del fatto suo. Al Napoli è costato poco meno di tre milioni di euro, riscatto compreso.

NOVOTHNY – Ungherese, già da qualche anno a Napoli, Soma Novothny, 19 anni, è una punta centrale. Venne acquistato per una manciata di euro nel 2011 dal Veszprém, una squadra di seconda fascia ungherese. Ha buone doti fisiche, un discreto fiuto del gol, tanta determinazione. Benitez l’ha già adocchiato. E proprio ieri, il centroavanti della Primavera, è andato in gol nella partitina in famiglia. Ancora troppo giovane (17 anni), infine, Gennaro Tutino, attaccante, nipote del tecnico Paolo Anastasio, ma forse il più talentuoso di tutti e già 26 presenze e 5 gol nella nazionale Under 17 allenata da Zoratto.

Fonte: Corriere dello Sport.

La Redazione.

D.G.

 

 

 

 

 

 

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