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Francesco De Luca: “Ora serve un segnale”

Il caporedattore de “Il Mattino”:

“Un anno fa, 21 febbraio 2012, il Napoli e i sessantamila del San Paolo toccarono il cielo con un dito: vittoria per 3-1 negli ottavi di Champions League sul Chelsea, la squadra che avrebbe poi vinto il trofeo. Fu il momento più alto della stagione. Ieri, in un angolo della Repubblica Ceca, davanti a quattrocento ultrà campani, si è chiusa l’avventura europea degli azzurri. Serviva l’impresa sul Viktoria, che aveva vinto 3-0 a Fuorigrotta, e non è arrivata, anche perché è difficile che segni una squadra che tira così poco in porta. Ancora una sconfitta e addio Europa League, pare senza particolari rimpianti. Mazzarri ha cercato di mettere in pratica il piano rimonta schierando Pandev, Insigne e Calaiò. L’arciere, alla prima partita da titolare, non ha dato spessore all’attacco, qualche sprazzo di Lorenzino e nient’altro, a conferma del grigio momento delle punte del Napoli. E, d’altra parte, con il fardello dello 0-3 sulle spalle (otto giocatori schierati al San Paolo erano in campo ieri sera), non era facile trovare concentrazione e lucidità per colpire. La ripresa è cominciata con Cavani e un poker di punte ma l’illusione di riaprire il discorso qualificazione si è chiusa dopo cinque minuti, quando De Sanctis ha fatto un errore da portiere principiante e ha consentito a Kovarik, lasciato colpevolmente libero dai suoi compagni, di segnare.
Terza partita di fila senza gol, tra campionato e Coppa. È un dato da non sottovalutare e da non considerare soltanto statistico: s’è inceppato il meccanismo da quando Cavani non segna (quinta partita a secco per il Matador, nervoso ma non efficace, proprio come tanti suoi compagni). L’Europa League si chiude ai sedicesimi, come due anni fa, e si volta pagina. Nei primi cinque giorni della prossima settimana il Napoli si gioca tanto: prima l’Udinese, poi la Juve per il confronto scudetto. I 90’ del San Paolo possono incidere sul duello, però resterebbero undici partite da giocare fino al 19 maggio: ancora tutto aperto, quindi. Ma ora, dopo la grigia prova contro la Sampdoria (non giustificabile soltanto con le condizioni del campo) e l’eliminazione sotto la neve di Plzen, gli azzurri devono lanciare un segnale forte”.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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