L’inizio della carriera calcistica di Gianluca Grava non è stato dei più esaltanti in serie C, anzi il pubblico a fine gara lo fischiavano inesorabilmente.
Sembrava che dopo i primi anni nella terza serie la sua avventura poteva essere arrivato al capolinea, ma qui De Laurentiis con l’aiuto di Pierpaolo Marino, andando contro l’opinione pubblica, lo confermò senza pensarci un solo istante difendendolo a spada tratta.
La cosa più sorprendente, ma positiva sotto certi aspetti, è che più saliva di categoria, più le sue prestazioni miglioravano a vista d’occhio.
Questo lo si è notato già in serie B, contro attaccanti spigolosi e forti fisicamente, lui svolgeva il compito in maniera diligente non badando al nome del suo avversario e delle qualità tecniche.
La vera svolta, però, arrivò nella massima serie, prima con il rinnovo del contratto come attestato di fiducia da parte della società e poi affrontando con successo campioni del calibro di Eto’o, Ibrahimovic ,Cassano, Mutu e Del Piero ,ricevendo i complimenti dei suoi avversari nei dopo-gara,per la sua lealtà e il suo impegno in mezzo al campo.
Le doti di Grava,che da un anno a questa parte è soprannominato Gravatar, (prendendo spunto dal famoso Kolossal cinematografico), sono: che non molla mai e che le difficoltà lo esaltano sempre di più e questo gli fa onore e non poco.
Ora il pubblico ,che prima lo contestava, si sta ricredendo, lo sta esaltando in ogni partita che gioca, perchè ora stanno vedendo un ragazzo che getta il cuore oltre l’ostacolo e suda la maglia fino all’ultimo secondo.
I meriti sono anche di Walter Mazzarri, che gli da fiducia, lo mette in campo con continuità e questo è sintomo che si fida ciecamente delle sue capacità difensive.
Quindi, nonostante l’età, Grava sembra un ragazzino alle prime armi che ha voglia di giocare, di mettersi sempre in discussione e questo lo rende il beniamino incontrastato della torcida partenopea.
Alessandro Sacco
