La fatica si smaltisce in campo. Bruno Giordano, attaccante del Napoli del primo scudetto, ritiene che un momento di appannamento si superi giocando. E ritiene che questo concetto sia ancora più valido quando si parla di un giocatore di primissima fascia come Edinson Cavani.
«Un giocatore bravo, a mio avviso, deve sempre giocare. E poi Cavani non è in crisi da otto mesi, non segna da appena un paio di partite, un malessere passeggero. Giusto mandarlo in campo».
Ma le tante partite ravvicinate possono condizionare il rendimento?
«Adesso si gioca ogni tre giorni, questo è vero. Ma per un attaccante può essere un po’ diverso, nel senso che puoi anche non essere al massimo della condizione e poi con un guizzo fai gol e risolvi i problemi».
Quindi, lei esenterebbe sempre Cavani dal turn over?
«Proprio così, io lo farei sempre giocare, sia in campionato che in Champions. Per me i campioni, quelli al di sopra della media, devono essere sempre mandati in campo. Facendo riferimento al Napoli schiererei sempre Hamsik, Lavezzi e Cavani, a patto che loro se la sentano, ovviamente».
In che senso?
«Nel senso che dovrebbe essere uno di loro eventualmente a dire all’allenatore che non si sente in condizione. Se danno la disponibilità devono essere sempre mandati in campo. Io li fermerei solo in presenza di un infortunio o se avessi la preoccupazione che possano infortunarsi. Altrimenti non avrei dubbi: giocherebbero tutte le gare».
Ma come spiega questa flessione di Cavani?
«Dico che l’anno scorso aveva abituato troppo bene segnando un numero incredibile di gol. Quest’anno che sta procedendo più nella norma sembra che sia in grave crisi. Si riprenderà, giocando».
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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