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Giuseppe Bruscolotti: “Battere la Juventus, che gusto…”

Per l'ex difensore azzurro sabato sarà una gara davvero palpitante

Ecco uno che di vigilie importanti ne ha vissuto sia da calciatore che da tifoso, uno che pur di stimolare il compagno più importante del gruppo, tale Maradona, non esitò a cedergli la fascia di capitano, Beppe Bruscolotti. «Chi non vive a Napoli e non conosce a fondo il tifoso napoletano, non può capire -racconta il difensore che ancora oggi vanta il record delle presenze in maglia azzurra (487)- per il tifoso napoletano, la Juventus rappresenta l’avversario per eccellenza, si tratta di un fatto storico, che risale negli anni e si tramanda di padre in figlio» . La filosofia che ne deriva è di una disarmante efficacia: «Prima della vittoria della Supercoppa, c’è quindi il gusto di prevalere sulla rivale di sempre. E non vi dico, la gioia che abbiamo provato tutti, nel vincere all’Olimpico contro di loro a maggio scorso».

LOCALE AZZURRO – Bruscolotti gestisce oggi un rinomato ristorante sulla collina di Posillipo, lungo la discesa che porta a Coroglio. Lo ha chiamato “10 maggio ‘87”, come il giorno del primo scudetto della storia del club partenopeo. Il suo locale è meta di tifosi partenopei non soltanto della città, ma anche da fuori. Vanno lì per mangiare bene, ma anche per respirare un pò di storia del Napoli e magari incrociare un loro idolo. Racconta l’ex capitano azzurro: «La vigilia di quello scudetto resta indimenticabile. A Napoli tutte le vigilie sono particolari ma quella fa storia a sé. Fu una settimana di palpitazioni, ansie, preparativi. Vedemmo palazzi imbandierati e pitturati d’azzurro o di tricolore, dalla sera alla mattina. E il giorno della partita decisiva, impiegammo più di un’ora con il pullman per percorrere un paio di chilometri. Non vedevamo l’ora che scoccassero le 14.30. Quell’anno battemmo la Juventus sia all’andata che al ritorno. E la gente non andò a dormire il sabato notte, per vivere la vigilia di un evento così importante. Oggi l’attesa resta spasmodica, anche se comprensibilmente non potrebbe mai essere come quella».

 

QUI E’ SPECIALE – Per Bruscolotti, a Napoli il calcio si vive in maniera del tutto speciale: «C’è stato il cambio generazionale, ma il modo di seguire la squadra di calcio resta invariato. Il tifoso vuole sentirsi partecipe dell’evento, l’aspetta con la stessa ansia dei calciatori ed allo stadio funge da dodicesimo uomo in campo. Contro la Juve, poi. C’è un gusto tutto particolare nel batterla. E devo dire che negli ultimi anni il Napoli vi è riuscito più volte. Segno che anche i calciatori che ci sono adesso hanno realizzato quanto ci tengano i tifosi per questa partita». 

Il difensore originario di Sassano, in provincia di Salerno, che nel cuore dei tifosi napoletani ha lasciato un segno si sente ottimista in vista dell’ennesima sfida con i bianconeri: «Loro avranno sicuramente il dente avvelenato per quella sconfitta in Coppa Italia ma se il Napoli gioca con la stessa grinta e determinazione può far sua anche la Supercoppa. E poi è rientrato Cavani altrettanto voglioso di riscattarsi dall’eliminazione all’Olimpiade. Ci sono Pandev ed Hamsik in forma straordinaria. Senza dimenticare Insigne che si è ristabilito fisicamente e potrebbe rivelarsi la sorpresa della sfida. Dovranno solo stare più attenti in fase difensiva, concedono ancora qualche occasione di troppo all’avversario».

 E’ MEGLIO IN COMPAGNIA – Bruscolotti vedrà la partita in compagnia di amici: «Questa è una gara che non si può vedere da soli. Si dovrà palpitare, soffrire e commentare. Già immagino tutti sulle spiagge sintonizzarsi con Pechino alle 14. e immagino una città desolatamente deserta, tutta incollata davanti al televisore. Sabato bisogna anticiparsi con il pranzo. I napoletani sono abituati ad alzarsi da tavola con comodo ma sabato bisognerà mangiare alla svelta e magari rimandare ad una bella cena, magari dopo la seconda vittoria di fila a spese della Juve. Chissà, io vi spero vivamente, sarebbe una gioia troppo grande».

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

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