Una fame pazzesca. Divenuta quasi atavica nel corso di un Ramadan da gol lungo due mesi: sessanta giorni e 13 partite a digiuno, senza segnare. Non può essere vero, avrà pensato Marek Hamsik con forchetta e coltello tra le mani: lui, centrocampista spietato nonché maestro dell’inserimento, costretto a contemplare un piatto vuoto per un’infinità di tempo. Per la precisione fino al primo set con il Cagliari: tocca a lui, tennista provetto per hobby, piazzare il dritto del game numero uno. Suo l’1-0 nella notte del 6-3 che ha lanciato, ufficialmente, l’assalto al Chelsea. Il grido è semplice: «Vogliamo la qualificazione». La fame non si placa.
LA CONSAPEVOLEZZA – D’accordo la grinta e va benissimo la scossa, però sia chiaro: « La vittoria con il Cagliari, per come è arrivata e per le proporzioni del risultato, ci aiuterà in vista della Champions, però sappiamo tutti che a Londra sarà difficilissimo». Non difficile, difficilissimo. « Sì, proprio così: quella con il Chelsea è una sfida difficilissima, però vogliamo andare avanti». Come dargli torto? Nel frattempo s’è mossa la classifica dei marcatori: quello segnato con i rossoblù è stato il settimo gol in campionato; il nono stagionale considerando i due con il Villarreal in Champions (uno al San Paolo e l’altro al Madrigal nel giorno della qualificazione agli ottavi).
LA GIOIA – Al di là di ogni valutazione, però, tornare a festeggiare anche una prodezza personale è di certo il modo migliore per prepararsi alla passerella dello Stamford Bridge: « Sono felice per il mio gol, un tiro non potente ma preciso, anche perché ci ha permesso di sbloccare la partita e poi gestirla al meglio: con il Cagliari abbiamo giocato alla grande e, soprattutto, abbiamo segnato sei reti e infilato la quinta vittoria consecutiva. È bello proseguire la striscia vincente». Molto bello.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
