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Hamsik e il Milan. Mister X cerca il primo goal al Meazza. Duello cresta a cresta con Balotelli

NAPOLI – I tempi in cui Marek Hamsik si beccava senza fiatare la ringhiata faccia a faccia del veterano Gattuso a San Siro sono la preistoria: era il 2 novembre 2008 e Marek aveva 21 anni, l’esperienza di appena un campionato di serie A con il Napoli alle spalle e probabilmente anche la naturale soggezione di chi sa che, a casa di un campione del mondo con la fama del guerriero consumato, conviene tacere.  All’epoca l’episodio fece rumore almeno quanto l’urlaccio di Gattuso, proprio così, ma oggi probabilmente una storia del genere si chiuderebbe con un finale diverso: perché Hamsik è una stella mondiale, un leader, un giocatore rispettato. Bene, dunque, appuntamento a San Siro: domani, luci accese e vip in fila, il Napoli arriva a Milano per difendere il primo posto in classifica e confermare la crescita esponenziale applaudita in piedi anche in Champions. Il Milan fa paura, sempre e comunque, ma la testa degli azzurri è sempre più alta. Come la cresta di Marek. Il trascinatore a cui nessuno può più ringhiare in faccia.

IL TABU’ – Poco male, comunque. Il Milan è a un passo, il teatro dell’opera è storia e arte del calcio e il tabù in atto è di quelli che prima o poi tipi come lui, predestinati e programmati per vincere, dovranno sfatare: non ha mai segnato al Milan a San Siro(impresa riuscita invece con l’Inter). A dirla tutta è dallo splendido coast to coast del 2008 al San Paolo, penultima giornata, che Marek non graffia la pelle dei rossoneri. Cinque lunghi anni.

L’INCHINO DI MISTER X – Niente male, considerando che ha 26 anni appena e un contratto in scadenza nel 2018. Non soltanto dettagli, cifre e clausole, però, sui fogli di carta che sono il simbolo e il fondamento del suo rapporto con il Napoli: Marek è corteggiato puntualmente dai più grandi club d’Europa, questo è certo, ma tra tutte le storie passate in sordina soltanto una è venuta fuori con dovizia di particolari: quella del gran rifiuto (garbato) proprio al Milan. Era l’estate 2011 e lui il famigerato Mister X. O signor no, che dir si voglia. Napoli, del resto, è ormai la sua seconda città: ha comprato una villa, l’ha difesa pubblicamente definendola, “Casa mia”, e ora s’è l’è anche tatuata sulla pelle. Proprio così: un Napoli d’inchiostro nero e per sempre. Omaggio, dedica, inchino.
LE CRESTE – E ora? Bhe, non resta che trascinare la squadra nella difesa del primo posto e di un sogno chiamato scudetto. Cresta a Cresta con Balotelli ma con una certezza vanitosa: è Marek ad averla sdoganata in A. Il copyright è suo. E ormai non ha più valore.
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